Il nuovo Storia&Geo - volume 2

ASIA

India

Il territorio di cui fanno parte l’India e alcuni Paesi vicini, come Pakistan e Bangladesh, è così vasto e particolare dal punto di vista geografico, geologico, storico e culturale, da essere spesso classificato come un subcontinente a parte rispetto al resto dell’Asia: il subcontinente indiano.

L’India, nello specifico, è uno Stato che occupa tutta la penisola Indiana propriamente detta e altri vasti territori dell’entroterra asiatico. Bagnata a sud dall’oceano Indiano, confina a ovest con il Pakistan, a nord con la Cina e il Nepal, a nordest con il Bangladesh, il Bhutan e il Myanmar.

Il territorio e il clima 

La parte settentrionale del Paese è dominata dalle propaggini meridionali dell’Himalaya: le vette di questa grande catena raggiungono in territorio indiano altezze notevoli, tra cui spiccano i 7817 m del Nanda Devi, nei pressi del confine con la regione cinese del Tibet.

Nelle vallate himalayane nasce anche il maggiore fiume indiano, il Gange; lungo il suo corso verso sudest, questo grande fiume forma una vasta e fertile pianura alluvionale, una delle aree più densamente popolate del Paese. Il Gange sfocia poi nell’oceano Indiano con un vastissimo delta, posto perlopiù nel territorio del Bangladesh.

Più a sud inizia il caratteristico triangolo della penisola Indiana, le cui coste sono fiancheggiate da due lunghe catene montuose, i Ghati Occidentali e quelli Orientali. L’entroterra della penisola è invece dominato dal vasto altopiano del Deccan, con altezze variabili fra i 300 e i 900 m. Verso ovest, al confine con il Pakistan, si trova invece il deserto di Thar, estremamente caldo e arido.

Il clima è quasi ovunque tropicale, umido presso le pendici dell’Himalaya e lungo le coste, dove sorgono lussureggianti foreste, e secco sull’altopiano del Deccan, dove prevalgono le aree di boscaglia e savana. Il deserto di Thar presenta invece un tipico clima desertico caldo.

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Le risorse economiche 

L’India ha vissuto negli ultimi decenni uno straordinario sviluppo economico, che l’ha portata a diventare la decima potenza economica mondiale in termini di Pil assoluto. I maggiori progressi sono stati fatti nei comparti dell’industria e dei servizi, che in molti ambiti sono arrivati a competere con quelli dei Paesi più sviluppati.

Nonostante questi grandi passi avanti, nel Paese persiste uno stato di gravissima disparità economica e sociale: quasi un quarto dalla popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, tanto nelle campagne arretrate quanto nei quartieri degradati alla periferia delle metropoli, gli slums.

Il settore agricolo è particolarmente attivo ma praticato con mezzi molto difformi, che vanno dalle più moderne macchine agricole ai carri trainati dai buoi. Il Paese è il secondo produttore mondiale di riso, ed è ai primissimi posti per la coltivazione di cereali, frutta, patate e canna da zucchero. Oltre alle colture che hanno un consumo prevalentemente interno, sono fondamentali le coltivazioni di prodotti destinati all’esportazione o alla trasformazione industriale, come il tè, il caffè, il cotone, il caucciù (da cui si ricava la gomma) e il legname. Diffuso l’allevamento, in particolare quello bovino, anche se i capi allevati sono sfruttati soprattutto per la produzione di latte, dal momento che la religione induista proibisce il consumo di carne bovina.

L’industria ha vissuto negli ultimi anni una fortissima espansione ed è particolarmente attiva nei comparti siderurgico, chimico, tessile e, più di recente, in quello dell’informatica e dell’alta tecnologia. Molte multinazionali straniere hanno deciso di trasferire in India i loro stabilimenti e parte dei loro servizi (come i call center) per la grande disponibilità di personale specializzato che parla inglese.

Nel settore dei servizi sono in costante crescita il commercio, il settore finanziario e il turismo.

L’ordinamento politico 

Politicamente, l’India è una repubblica federale, il cui territorio è composto da 28 Stati con ampia autonomia interna e da 7 Territori guidati dal Governo federale. Il potere legislativo è amministrato da un Parlamento diviso in due camere, il Consiglio degli Stati e la Camera del Popolo. Il capo dello Stato è il Presidente della Repubblica: nominato dal Parlamento e dagli organi degli Stati federali, rimane in carica 5 anni. Il Presidente nomina il capo dell’esecutivo, il Primo Ministro.

La popolazione e la società 

Con circa 1 miliardo e 295 milioni di abitanti, l’India è al momento il secondo Paese più popoloso del mondo dopo la Cina, ma la sua impressionante crescita demografica fa prevedere che la popolazione indiana supererà quella cinese nei prossimi decenni.

La maggior parte degli indiani vive in piccoli insediamenti e in aree rurali: il tasso di urbanizzazione è solo del 32%. Tuttavia, non mancano le grandi città, che negli ultimi decenni sono entrate nella classifica delle metropoli più popolose del mondo: la capitale Delhi conta circa 24 milioni di abitanti nella sua area metropolitana, seguita da Mumbai (già Bombay) con 21 milioni di abitanti e Kolkata (già Calcutta) con circa 16 milioni.

La popolazione indiana è composta da diversi gruppi etnici, i più numerosi dei quali sono gli indoariani (circa il 70%) e i dravida (25%).

Le lingue ufficiali sono l’hindi, che è la madrelingua di circa il 40% della popolazione ma è parlato come seconda lingua da molti altri, e l’inglese; sono tuttavia diffuse numerose lingue locali e regionali, come il bengalese, parlato nello Stato del Bengala occidentale (al confine con il Bangladesh) e il punjabi, parlato nel Punjab (al confine con il Pakistan).

La religione più diffusa, praticata dal 72% della popolazione, è l’induismo, seguita dall’islam (12%), dal cristianesimo e dalla religione sikh.

GUIDA ALLO STUDIO

  • Perché si parla di “subcontinente indiano”?
  • Perché in India non si mangia molta carne bovina?
  • Quali sono le più popolose città indiane?

Il nuovo Storia&Geo - volume 2
Il nuovo Storia&Geo - volume 2
Da Roma imperiale all’anno Mille