Divario educativo e accesso all’istruzione
Come gli altri indicatori dello sviluppo umano, anche quelli relativi al livello dell’educazione evidenziano un grande divario tra i Paesi avanzati e quelli in via di sviluppo. Uno di questi indicatori è il tasso di alfabetizzazione, cioè la percentuale di individui di una popolazione che sanno leggere e scrivere. Una persona analfabeta di solito si trova in una condizione di grave inferiorità, in quanto non può ricevere nemmeno un’educazione di base ed è in grado di svolgere solo i lavori meno specializzati. Si stima che attualmente siano circa 770 milioni gli analfabeti nel mondo, concentrati soprattutto nell’Africa subsahariana e nell’Asia meridionale e orientale. Se nei Paesi avanzati l’alfabetizzazione sfiora il 100%, in alcuni Paesi arretrati, come per esempio il Mali, in Africa, il tasso di alfabetizzazione supera di poco il 30%.
Il dato sull’alfabetizzazione riflette anche la difficile condizione delle donne in alcuni Paesi e le discriminazioni cui sono soggette, come l’impossibilità di frequentare la scuola. In Afghanistan, per esempio, il tasso di alfabetizzazione totale della popolazione è del 38%, ma considerando il dato per sesso si scopre che il 48% degli uomini, contro appena il 12% delle donne, sa leggere e scrivere.
Altro dato da considerare è la speranza scolastica, cioè il numero medio di anni che un bambino nato in un Paese può aspettarsi di passare sui banchi di scuola. Se nei Paesi avanzati la maggior parte dei bambini e dei ragazzi frequenta la scuola per un periodo compreso tra i 15 e i 20 anni (in Italia la media è 16,3), cioè fino al diploma o alla laurea, nei Paesi in via di sviluppo molti non riescono neppure a completare l’istruzione primaria e frequentano la scuola solo per pochi anni (appena 2,5 in Somalia, 5,3 in Niger e 7,2 in Sudan).