3.5 - Le istituzioni dell’Ue e le politiche comunitarie

3 L’EUROPA E L’UNIONE EUROPEA

3.5 Le istituzioni dell’Ue e le politiche comunitarie

Pur non essendo un vero e proprio Stato federale (o almeno, come abbiamo visto, non ancora), l’Ue possiede un ordinamento politico analogo a quello di un’entità statale a tutti gli effetti, con organi che esercitano i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, e istituzioni responsabili di delineare e mettere in pratica all’interno degli Stati membri le politiche comunitarie in ambito economico, sociale, politico e culturale.

I principali organi dell’Ue 

Oltre che da alcuni organismi finanziari, come la già citata Banca centrale europea e la Banca europea degli investimenti – che gestisce il finanziamento dei progetti di sviluppo nell’Ue e in Paesi extraeuropei economicamente arretrati –, l’Unione europea è regolata dall’attività di vari organismi comunitari, che si occupano sia di definire le politiche dell’Unione e di farle rispettare, sia di assicurare l’equilibrio tra gli interessi comuni e quelli di ogni singolo Stato membro. Vediamoli nel dettaglio.
Il Consiglio dell’Unione europea (o Consiglio dei ministri) è composto dai ministri dei vari governi degli Stati aderenti, che si riuniscono in base agli argomenti di volta in volta trattati: per esempio, se si devono prendere decisioni relative a un singolo aspetto (le politiche agricole, il turismo, gli investimenti culturali), è prevista la convocazione dei soli ministri competenti nelle materie da discutere. È l’organismo più importante dell’Unione europea, perché coordina le politiche economiche complessive dei vari Stati aderenti, stabilisce le scelte di politica estera e in materia di sicurezza ed esercita il potere legislativo insieme al Parlamento europeo. La presidenza di questo consiglio è affidata ogni sei mesi a rotazione ai rappresentanti del governo di ciascun Paese membro.
Il Parlamento europeo, con sede a Strasburgo, è formato da 751 deputati e viene eletto ogni cinque anni dai cittadini di tutti gli Stati aderenti in misura proporzionale alla loro popolazione. Condivide con il Consiglio dei ministri il potere legislativo, controlla le attività delle altre istituzioni comunitarie e ha la facoltà di approvare o respingere la nomina del presidente della Commissione europea.

  • La Commissione europea, con sede a Bruxelles, rappresenta il potere esecutivo dell’Unione europea: propone le leggi e ne verifica la loro attuazione, tutelando gli interessi comuni a tutta l’Europa rispetto alle istanze dei singoli Paesi aderenti. Amministra il bilancio comunitario e ha ampi poteri nel coordinamento e nella gestione dei provvedimenti. I commissari sono uno per ogni Stato membro e vengono eletti ogni cinque anni dai governi dei vari Paesi aderenti, rispetto ai quali godono di ampia autonomia. 
  • Il Consiglio europeo, composto dai capi di Stato e di Governo dei Paesi membri, è stato un organo informale fino al 2009, quando il trattato di Lisbona lo ha ufficialmente istituito. Da allora ha assunto un ruolo sempre più importante nello stabilire gli indirizzi politici di fondo della politica comunitaria e nel definire le emergenze più pressanti da affrontare, come le conseguenze della crisi economica mondiale iniziata nel 2008 sull’economia dei Paesi dell’Ue. È inoltre il principale organo diplomatico dell’Unione. 
  • La Corte di giustizia europea esercita il potere giudiziario: garantisce che le leggi approvate rispettino il diritto comunitario e interviene nelle controversie tra i singoli Stati relative alle applicazioni dei trattati. 
  • La Corte dei conti europea controlla il bilancio e la gestione delle attività finanziarie dell’Unione. 
  • Il Comitato economico e sociale europeo tutela gli interessi dei cittadini europei in campo economico e sociale nei confronti degli organi istituzionali dell’Unione europea (Consiglio dei ministri, Parlamento e Commissione). 
  • Il Comitato delle regioni tutela le identità locali e verifica che le leggi comunitarie rispettino l’autonomia e le peculiarità delle tradizioni culturali dei vari Paesi aderenti.

Le politiche di solidarietà 

Come suggerisce il nome, queste politiche hanno lo scopo di “accompagnare” il processo di formazione del mercato unico, riducendo gli squilibri economici fra i vari Paesi. È un intervento indispensabile per la coesione dell’Ue, soprattutto dopo l’ingresso degli ultimi 12 Paesi – caratterizzati da economie ancora giovani e imma- La sede ture – e la crisi economica degli ultimi anni che ha provocato gravi casi di recessione anche in aree dove in precedenza si era raggiunto un elevato sviluppo industriale, la cui riqualificazione è anch’essa uno degli obiettivi fondamentali dell’azione dell’Ue. Le politiche di solidarietà stabiliscono misure strutturali e stanziano fondi per lo sviluppo delle regioni più arretrate, dei settori industriali in difficoltà, delle aree coinvolte in trasformazioni economiche. Promuovono inoltre la competitività e l’occupazione all’interno delle regioni e stimolano la cooperazione territoriale, cercando di offrire soluzioni comuni a problemi comuni in ambiti come lo sviluppo urbano, rurale e costiero, le relazioni economiche e la creazione di piccole e medie imprese. Lo stanziamento viene effettuato tramite il Fondo di coesione, che finanzia progetti ambientali e le infrastrutture nel settore dei trasporti, e due fondi strutturali: il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e il Fondo sociale europeo (Fse).

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Le politiche agricole 

La Politica agricola comune (Pac) tutela le attività degli addetti al settore primario e garantisce la stabilità dei prezzi delle derrate alimentari, evitando che squilibri strutturali o avvenimenti imprevisti possano provocare drammatiche crisi economiche e difficoltà di approvvigionamento nei vari Paesi dell’Unione. Nel 2013 circa il 32% dei fondi a disposizione dell’Ue è stato destinato ai progetti nell’ambito della Pac, una percentuale molto rilevante.
La politica agricola è finanziata attraverso il Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia (Feoag), che si occupa di prevenire l’eccessivo inquinamento dei suoli, provocato dall’uso indiscriminato di fertilizzanti chimici, e di salvaguardare l’ambiente attraverso la diffusione di pratiche agricole sostenibili, la tutela dei prodotti tipici delle varie tradizioni regionali e delle risorse ittiche.
Per favorire le attività agricole, in passato l’Unione europea ha incrementato i dazi previsti per l’importazione dei prodotti provenienti dai Paesi extra Ue, con lo scopo di favorire il consumo di quelli coltivati all’interno della comunità. Altre misure a sostegno dell’agricoltura hanno introdotto gli aiuti finanziari ai produttori in caso di calamità naturali o di eccessivi ribassi dei prezzi di vendita, così come procedure che prevedono un rimborso per il ritiro delle eccedenze alimentari nei casi di sovrapproduzione.

Le politiche sociali 

Anche nel settore sociale gli interventi delle istituzioni dell’Unione europea sono finalizzati alla compensazione degli squilibri che emergono tra i vari Paesi aderenti: sono contemplati sia finanziamenti diretti per sostenere soggetti che si trovano in difficoltà economica (a causa della disoccupazione o di situazioni di disagio sociale), sia l’approvazione di normative che garantiscano a tutti i cittadini europei alcuni diritti fondamentali, come quello all’istruzione, alle cure sanitarie e alla previdenza. A questo proposito nel 1991 il Consiglio europeo ha adottato la Carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali, poi inclusa nella Carta dei diritti fondamentali, entrata in vigore con il trattato di Lisbona del 2009, che stabilisce alcune norme valide per tutti i lavoratori dell’Unione europea, tra le quali il diritto alla libera circolazione, a un’equa retribuzione, la parità di trattamento economico per un medesimo impiego tra uomini e donne, la sicurezza e l’igiene sui luoghi di lavoro, la tutela dei minori, degli anziani e dei disabili.

Le politiche di innovazione 

Si tratta di politiche che riguardano quegli ambiti e interventi volti a favorire nel lungo periodo lo sviluppo economico, sociale e culturale degli Stati membri, nonché ad aumentare il livello di benessere dei loro cittadini: la tutela dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile, le politiche energetiche, l’innovazione tecnologica, l’istruzione, la cultura e la ricerca, il potenziamento del sistema dei trasporti.

GUIDA ALLO STUDIO

  • Quali sono le principali istituzioni dell’Unione europea? Quali funzioni svolgono?
  • Quale organo dell’Ue è stato istituito formalmente solo nel 2009? Perché è diventato così importante negli ultimi anni?
  • Quali sono le principali politiche comunitarie dell’Unione europea?

Il nuovo Storia&Geo - volume 1
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