Il filo dell’arte - volume A

La grammatica del linguaggio visuale SPAZI PER ESPRIMERE EMOZIONI Le emozioni che proviamo di fronte a uno spazio dipendono dalle sue caratteristiche, come la forma, le dimensioni, il tipo di illuminazione. Le nostre sensazioni, però, dipendono anche dal punto di vista dal quale osserviamo lo spazio. Se guardiamo un paesaggio montuoso dall alto di una vetta avvertiamo una sensazione di libertà e ci sembra di dominarlo; se lo guardiamo dal basso, potremmo sentirci dominati o intimoriti dalla maestosità delle montagne. Anche gli artisti possono creare emozioni giocando con il punto di vista e scegliendo prospettive diverse. La prospettiva centrale dà una percezione di equilibrio e di serenità, perché chi osserva ha la sensazione di controllare perfettamente lo spazio. La prospettiva accidentale, invece, che prevede due punti di fuga diversi, spesso esterni al dipinto, in genere trasmette una sensazione di instabilità e di maggiore inquietudine. In questo dipinto del francese Degas la scena è osservata da un punto di vista angolato e molto rialzato, ed è raffigurata con una prospettiva accidentale. Abbiamo l impressione di spiare le due protagoniste senza essere visti. Da un lato ci pare di dominare la scena perché stiamo in alto ; dall altro, però, la posizione angolata fa sì che una parte della sala sia al di fuori della nostra vista: il risultato è una sensazione contrastante. 144 L Ultima Cena di Andrea del Castagno si basa sull applicazione della prospettiva centrale: abbiamo infatti l impressione di trovarci esattamente di fronte a uno spazio che si apre nella parete. Grazie al punto di vista frontale e alla simmetria quasi perfetta, la scena ci comunica una sensazione di ordine e solennità. Andrea del Castagno, Ultima Cena, 1445-1450, a resco. Firenze, Museo del Cenacolo di Sant Apollonia. Edgar Degas, L attesa, 1882, pastello su carta. Pasadena, Norton Simon Museum.

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Comunicazione visiva