Il filo dell’arte - volume A

Uno dei rosoni della cattedrale di Notre-Dame a Parigi. In alcune opere gli artisti non imitano la luce ma catturano e utilizzano quella reale. il caso delle vetrate delle cattedrali, nelle quali è proprio la luce del Sole ad accendere forme e colori. Soprattutto nell architettura medievale, esse avevano un importanza fondamentale: permettevano infatti a una grande quantità di luce di entrare nelle chiese, rendendo simbolicamente visibile la presenza divina. faccio e imparo COLLAGE DI OMBRE IMPOSSIBILI Come osservava Monet, le luci e le ombre cambiano secondo le ore del giorno e il periodo dell anno. Realizza un paesaggio impossibile , illuminato contemporaneamente da luci diverse, sull esempio dell opera di René Magritte che puoi vedere in basso. Sfoglia una rivista e ritaglia immagini di strade, edifici e altri elementi del paesaggio fotografati a orari diversi o in differenti stagioni: la luce chiara e delicata del mattino, quella intensa del pomeriggio e quella rosata del tramonto, quella più grigia di una giornata d inverno e quella calda dell estate, la penombra della sera e la luce artificiale. Crea in modo fantasioso un collage accostando le immagini ritagliate; per esempio, potrai avere un cielo tempestoso che sovrasta palazzi splendenti di luce, oppure un cielo azzurro sotto cui si stendono strade notturne. Nelle sue opere, il pittore svizzero F ssli ha spesso utilizzato la luce come uno strumento per esprimere emozioni intense, con risultati particolarmente efficaci. In questo dipinto la luce, proveniente dal basso, produce un contrasto violento con lo sfondo buio, creando un atmosfera inquietante e drammatica. Inoltre genera forti ombre sui volti dei personaggi, facendoci capire che si tratta di uomini malvagi, come conferma il titolo dell opera. Johann Heinrich F ssli, I due assassini del duca di Clarence, 1780-1782, olio su tela. Washington, Folger Shakespeare Library. René Magritte, Il dominio della luce, 1954, olio su tela. Bruxelles, Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique. 139