Il filo dell’arte - volume A

La grammatica del linguaggio visuale LUCI E OMBRE PER ESPRIMERE EMOZIONI La luce condiziona fortemente le nostre emozioni. Istintivamente i luoghi bui ci rendono inquieti: questo stato d animo è un eredità della paura che i nostri antenati provavano quando scendeva la notte e l oscurità impediva loro di tenere sotto controllo il territorio, esponendoli agli attacchi degli animali. Al contrario, nei luoghi ben illuminati ci sentiamo più sicuri perché riusciamo a vedere ciò che ci circonda. Per questo da millenni l uomo attribuisce alla luce un valore positivo e al buio uno negativo. Raffigurando ambienti più o meno illuminati gli artisti possono quindi creare atmosfere rassicuranti oppure trasmetterci sensazioni di ansia e irrequietezza. Ci sono tipi di luce che si prestano a esprimere particolari emozioni: per esempio la luce diffusa e poco intensa suscita un idea di intimità e tranquillità; mentre le luci che creano forti zone d ombra, come quelle provenienti dal basso, esprimono meglio gli stati d animo contrastanti, accentuando la drammaticità delle scene. Inoltre, illuminando alcuni dettagli anziché altri, l artista può guidare lo sguardo dello spettatore verso gli oggetti o i personaggi più importanti della composizione. La luce viene utilizzata anche come simbolo per esprimere conoscenza: nei fumetti la lampadina accesa fa capire che qualcuno ha avuto una buona idea. Nella tradizione cristiana, in particolare, la luce è un simbolo della presenza divina, della santità e della vita. Invece l oscurità e l ombra simboleggiano l ignoranza, il peccato e anche la morte. Se osserviamo attentamente quest opera di Friedrich, un pittore tedesco vissuto a cavallo tra Settecento e Ottocento, ci rendiamo conto che i raggi solari che filtrano tra le nuvole, in particolare, appaiono troppo evidenti e nitidi per essere reali . Infatti l artista cerca di trasmetterci la sensazione di una presenza soprannaturale: la luce, con il suo valore simbolico, rafforza l idea di spiritualità e religiosità espressa anche dalla croce e dalla montagna che si alzano insieme verso il cielo. Caspar David Friedrich, Altare di Tetschen (La croce sulla montagna), 1807-1808, olio su tela. Dresda, Gem ldegalerie. 138

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Comunicazione visiva