Il filo dell’arte - volume A

Quest opera del pittore Giacinto Gigante, esponente della Scuola di Posillipo, raffigura un tramonto visto dall interno di una grotta. Il cielo è realizzato accostando colori tra loro simili, con sottili variazioni di tonalità e passando delicatamente dal giallo all arancione e all indaco: la sensazione è quella di una luce diffusa. Ma l interno della grotta, che è visto in controluce, appare completamente in ombra. Giacinto Gigante, Golfo di Napoli, 1844, olio su tela. Giulianova, Museo d Arte dello Splendore. Claude Monet, Covoni, ne d estate, e etto mattutino, 1891, olio su tela. Parigi, Musée d Orsay. Claude Monet, pittore impressionista francese, ha studiato con grande attenzione le ombre, arrivando alla conclusione che, nella realtà, esse ci appaiono colorate e non grigie o nere. Il colore di un ombra portata dipende innanzitutto da quello della luce: una fonte luminosa colorata, infatti, genera ombre con sfumature del colore a essa complementare. Una luce rossa, per esempio, crea ombre con riflessi verdi. Per questa ragione nei dipinti di Monet le ombre non sono ottenute usando il nero, né direttamente né per scurire le tonalità. In genere vengono dipinte utilizzando il violetto, che è il complementare del giallo, il colore del Sole e della sua luce. Monet ha studiato anche come cambia la nostra percezione delle forme e dei colori al variare delle condizioni di luce; per questo ha raffigurato più volte lo stesso soggetto in diversi momenti del giorno o dell anno. Claude Monet, Covoni, ne d estate, e etto di sera, 1891, olio su tela. Chicago, Art Institute of Chicago. 137

Il filo dell’arte - volume A
Il filo dell’arte - volume A
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