Il filo dell’arte - volume A

Un esperimento compiuto per la prima volta nel Seicento da Isaac Newton ha mostrato che facendo passare la luce attraverso un prisma di cristallo, essa si scompone nei vari colori che la costituiscono: rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e violetto. Questi sono chiamati colori dello spettro solare; sono gli stessi, disposti nella medesima sequenza, che si trovano nell arcobaleno. Non è un caso: anche quest ultimo nasce dalla scomposizione della luce solare che attraversa le goccioline d acqua sospese nell atmosfera dopo un temporale. Soltanto le onde riflesse raggiungono i nostri occhi e, attraverso essi, il nostro cervello. proprio il cervello che traduce le onde luminose in colori differenti: in base alla lunghezza dell onda luminosa riflessa dall oggetto, vediamo un colore anziché un altro. La buccia di una banana ci appare gialla perché la materia che la costituisce assorbe tutte le onde luminose tranne quelle di una particolare lunghezza, che noi percepiamo come di colore giallo. Soltanto queste ultime onde vengono riflesse, raggiungono i nostri occhi e vengono elaborate dal cervello, che le interpreta come gialle. Se un oggetto riflette tutte le onde luminose esso ci appare bianco, perché la luce che lo ha colpito rimbalza interamente verso i nostri occhi. Se invece un oggetto assorbe tutte le onde luminose ci appare nero perché nessuna onda luminosa riesce a rimbalzare verso di noi. Da un punto di vista scientifico, bianco e nero non sono veri colori: il bianco nasce dalla somma di tutte le onde luminose, il nero dalla loro assenza. 129

Il filo dell’arte - volume A
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Comunicazione visiva