Il filo dell’arte - volume A

La grammatica del linguaggio visuale PUNTI PER DESCRIVERE Nella storia dell arte i punti sono spesso usati per raffigurare elementi reali: questo tipo di utilizzo è definito descrittivo. In genere si ricorre ai punti per dipingere oggetti molto piccoli o lontani, per esempio i fiori; in altri casi, i punti vengono usati come elementi-base da accostare l uno all altro per riprodurre figure reali complesse. Infatti, disponendo su una superficie molti punti vicini tra loro si possono ottenere risultati sorprendenti: basta pensare che le figure dei mosaici sono composte da una moltitudine di tessere minuscole, che possiamo considerare come punti. Cave canem, I secolo d.C., mosaico. Pompei, Casa del Poeta tragico. Nell Ottocento alcuni pittori francesi cominciarono a dipingere accostando piccoli punti di colore sulla tela: per questo furono chiamati puntinisti . Tra essi c era anche Paul Signac. Osservando uno dei suoi capolavori notiamo come questo artista sia riuscito a dare la sensazione del volume e del rilievo, della luce e dell ombra, della rigidità o della morbidezza delle superfici semplicemente variando il tono e la densità dei punti di colore: il tappeto, la pelliccia del gatto e l abito della protagonista, per esempio, appaiono molto più soffici del pavimento o del caminetto. Le opere realizzate con questa tecnica risultano particolarmente vive e vibranti, ma in genere meno nitide di quelle realizzate con pennellate tradizionali . Paul Signac, Una domenica, 1888-1890, olio su tela. Collezione privata. 118

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Comunicazione visiva