L’ARTE ETRUSCA E ROMANA >> L'arte romana

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Arte romana

Pantheon

LA STORIA

Il Pantheon (in greco, “tutti gli dèi”) è stato originariamente costruito per volontà del console Marco Vespasiano Agrippa, genero dell’imperatore Augusto. Gravemente danneggiato da un incendio, nel II secolo d.C. fu ricostruito dall’imperatore Adriano nelle forme che vediamo ancora oggi.

IL SOGGETTO

Il Pantheon rappresenta uno dei capolavori indiscussi dell’architettura di tutti i tempi: è infatti la prima costruzione con una copertura a cupola di così vaste dimensioni; questa diventerà fonte di ispirazione per gli architetti di ogni tempo e luogo.

L’opera racconta

Il Pantheon si presenta suddiviso in due parti: il prònao (l’ingresso) a pianta rettangolare; il tempio vero e proprio (la cella), a pianta circolare.

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Il prònao è costituito da tre file di colonne parallele alte più di 12 metri, con fusto liscio e capitello corinzio, realizzate con materiali pregiati. Queste sostengono l’architrave, che reca una dedica ad Agrippa; sopra si erge il timpano, contornato dalla cornice.

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Superato il prònao, ci si trova di fronte al grande portale in legno (che sostituisce l’originale bronzeo, rimosso nel corso del Seicento) e si arriva all’interno della cella; l’ambiente circolare interno ha un diametro di base di 43 metri, pari ai 43 metri dell’altezza: in questo spazio può essere contenuta perfettamente una sfera. Il perimetro interno presenta nicchie (rientranze) che ospitavano un tempo le statue delle divinità e oggi le tombe di importanti personaggi della storia e dell’arte, come alcuni re d’Italia e il pittore Raffaello Sanzio. La decorazione a motivi geometrici delle pareti e del pavimento è realizzata con marmi pregiati.

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Ciò che cattura l’attenzione all’interno della cella è l’enorme cupola emisferica (metà sfera) composta da 5 file di 28 lacunari (o cassettoni), rientranze di forma rettangolare che diminuiscono di dimensione a mano a mano che ci si avvicina all’unico punto luce di tutta la struttura: l’oculo circolare posto al centro, il cui diametro misura circa 9 metri. La luce illumina l’interno del tempio in modo scenografico: ogni giorno, alle ore 12, lo spazio è invaso da una vera e propria cascata luminosa.

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Le mura del tamburo, cioè la base circolare, sono spesse circa 6 metri, perché devono reggere il peso della cupola, che invece ha uno spessore minore: le sue pareti si assottigliano a mano a mano che ci si avvicina alla sommità e sono realizzate con la tecnica del cementizio che le rende più leggere, ma non per questo meno resistenti. Gli spioventi del tetto del prònao e la parte esterna della cupola erano rivestite di tegole di bronzo dorato, oggi andate perdute, come molte altre decorazioni che ornavano l’esterno del Pantheon.

 

Il filo dell’arte - volume B
Il filo dell’arte - volume B
Dalla Preistoria ai nostri giorni