Il mondo etrusco: l’arte dei vivi e dei morti
Gli Etruschi sono la più importante popolazione insediata in Italia a partire dal IX secolo a.C. Provenienti forse dall’odierna Turchia, si stanziano nella zona compresa tra la Toscana, l’Umbria e il Lazio – chiamata dai Romani Etruria – e arrivano a espandersi, nel periodo di maggiore prosperità, fino alla Pianura Padana e alla Campania. Le città etrusche, molto simili alle póleis, sono tra loro indipendenti, ma si riconoscono appartenenti a un unico popolo per lingua, cultura e religione.
Abili artigiani, gli Etruschi sono protagonisti di un’eccezionale fioritura artistica, soprattutto per quanto riguarda la pittura e la scultura (in bronzo, ceramica e terracotta), come testimoniano i numerosi reperti giunti fino a noi. Gli Etruschi sono politeisti e credono nella vita oltre la morte: ciò spiega la cura con cui sono costruite le necropoli, ossia le “città dei morti”, e con cui vengono decorate e affrescate le tombe. La conquista romana, a partire dal III secolo a.C., pone fine all’autonomia delle città etrusche e ne cancella progressivamente la cultura, che diviene sempre più simile a quella di Roma.