Il teatro

L’ARTE GRECA

Il teatro

Uno spazio per i cittadini

A partire dal V secolo a.C. in Grecia si costruiscono edifici in pietra destinati alla rappresentazione di spettacoli teatrali: si tratta di strutture grandissime, capaci di contenere tutti gli abitanti della città e quindi spesso utilizzate anche per organizzare assemblee per l’intera cittadinanza (1).
Il teatro che si trova nella città di Epidauro (2), nel Peloponneso, è considerato il più bello fin dall’antichità. Costruito nel IV secolo a.C. e ancora oggi in ottimo stato di conservazione, ci permette di individuare facilmente le principali caratteristiche di ogni teatro greco.

Una forma funzionale

Gli spettatori assistevano agli spettacoli seduti su una gradinata in pietra a forma di conchiglia, detta càvea.
Nel teatro di Epidauro la càvea ha 55 file di sedili, divise in una zona alta e in una zona bassa da un corridoio e in spicchi da lunghe scalinate che servivano agli spettatori per entrare e uscire. Le prime file, caratterizzate da sedute in raffinata pietra rosa, erano riservate ai personaggi più importanti della città; le altre avevano invece sedili ricoperti di legno. Complessivamente il teatro di Epidauro poteva ospitare fino a 14 000 persone.
La forma a semicerchio, tipica di ogni teatro greco, sfrutta il pendio naturale del terreno e permette agli spettatori sia di avere un’ottima visuale da qualunque posto, sia di sentire bene, anche da lontano, la voce degli attori. La forte inclinazione della gradinata ha la funzione di evitare l’eco e la dispersione del suono: insieme alla forma a semicerchio, contribuisce a rendere perfetta l’acustica del teatro.
Il luogo in cui si svolge lo spettacolo ha la forma di un cerchio ed è chiamato orchestra: questo nome ci fa capire che era il coro, composto da cantanti e ballerini che si esibivano in danze e musiche, a costituire la parte principale di ogni spettacolo. I coristi accedevano all’orchestra tramite due corridoi laterali scoperti. A Epidauro l’orchestra ha un diametro di più di 10 metri; al centro si vede ancora l’altare dedicato al dio Dioniso, la divinità greca del vino e l’ideale protettore del teatro: gli spettacoli si tenevano infatti in suo onore.
Con il tempo guadagna sempre più spazio anche il palcoscenico, ossia la pedana rialzata davanti alla scena dove si esibiscono gli attori.
Opposta alla càvea si trova la scena: nei teatri più antichi essa era un semplice fondale dietro cui gli attori cambiavano costume; solo col tempo, via via che i singoli attori assumono un’importanza sempre maggiore rispetto al coro, la scena diventa più grande e assomiglia a una facciata monumentale a più piani, in pietra, con varie porte da cui gli attori entrano ed escono. Nel teatro di Epidauro, per esempio, la scena era un vero e proprio edificio a più piani utilizzato dagli attori, di cui oggi restano solo le fondamenta. Insieme all’inclinazione, anche la scena contribuisce a migliorare l’acustica del teatro, perché evita la dispersione della voce degli attori e la “riflette” verso la càvea, dove sono seduti gli spettatori. Al di là della scena gli spettatori possono ammirare la natura della vallata: tutti i teatri della Grecia classica sono immersi nell’ambiente naturale, che è parte integrante della scenografia e, con i suoi colori e i suoi profumi, accentua l’impatto emotivo dello spettacolo.



  Il teatro greco: tavola interattiva

Il filo dell’arte - volume B
Il filo dell’arte - volume B
Dalla Preistoria ai nostri giorni