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• reale • scultura • materiali poveri • rossi • nero • astratta • pittura • macchia rossa • forme contorte • rientranze • ombre • espressiva
Alberto Burri (Città di Castello, Perugia 1915-Nizza 1995) inizia a dipingere con materiali di fortuna in un campo di prigionia in Texas durante la guerra.
Nella sua produzione, che rientra nell’ambito della pittura informale, egli adopera ogni sorta di materiale “povero” facendolo diventare comunicativo ed espressivo al pari dei materiali artistici tradizionali.
Osserva l’opera: da un fondo ............................... modellato emerge, quasi come se fosse un’eruzione vulcanica, una grande ............................... con sporgenze, ............................... ed enormi buchi ............................... creano ............................... nette.
Si tratta di una delle “combustioni”, serie di opere realizzate appoggiando fogli di plastica su un supporto ligneo e modellandoli attraverso il fuoco: la combustione li trasforma e conferisce loro nuova valenza ............................... .
Attraverso l’uso di ............................... e di “recupero”, in questo caso fogli di plastica neri e ............................... , l’artista opera una sintesi tra scultura e ............................... : il supporto ligneo, legato alla tradizione pittorica, accoglie materiali inusuali per la pittura stessa, che si avvicinano invece alla ............................... .
Ciò che ne risulta è un’opera ............................... in cui nulla di figurativo riconduce alla dimensione ............................... , ma nella quale è evidente l’influenza che l’esperienza della guerra esercita sull’arte di Burri, soprattutto nell’uso del colore rosso e nelle ..................................... che ricordano sia il sangue sia i corpi straziati dei soldati.