L’ARTE CONTEMPORANEA

        VISITA GUIDATA >> analisi d’opera

Jackson Pollock

Convergence

IL SOGGETTO

L’opera, una delle più famose di Pollock, appartiene alla fase in cui l’artista elabora la tecnica pittorica che, come si è visto, lo caratterizzerà fino alla fine e lo renderà famoso nel panorama artistico internazionale: il dripping.
I mass media svolgono un ruolo determinante nel rendere noto questo modo di dipingere: moltissimi scatti fotografici documentano il lavoro dell’artista, che appare quasi sempre concentrato e assorto di fronte ai suoi capolavori. Vengono realizzati anche dei filmati nei quali la telecamera – posta al di sotto del supporto, per l’occasione di vetro – filma ogni gesto del pittore e i suoi risultati artistici.
Il fotografo Hans Namuth, che nel 1950 realizza una serie di scatti di Pollock all’opera, così descrive il pittore in azione: “Una tela coperta di colore ancora fresco occupava tutto il pavimento… Il silenzio era assoluto… Pollock guardò il quadro, quindi, all’improvviso, prese un barattolo di colore e un pennello e iniziò a muoversi attorno al quadro stesso. Fu come se avesse realizzato di colpo che il lavoro non era ancora finito. I suoi movimenti, lenti all’inizio, diventarono via via più veloci e sempre più simili a una danza mentre gettava sulla tela i colori…”.

L’opera racconta

Il dripping, termine che significa “sgocciolamento”, è una tecnica che si esegue su supporti, generalmente tele o cartoni, di grandi dimensioni, poggiati a terra. Prevede l’uso di colori (a olio, smalti, vernici o acrilici) molto liquidi, perché possano cadere fluidamente, sgocciolando appunto; gli strumenti utilizzati per “dipingere” sono sottili e lunghi bastoncini o pennelli secchi che non vengono mai a contatto con la tela ma devono semplicemente veicolare la materia, il colore, sul supporto.

1

Per realizzare il dripping Pollock si serve di strumenti di diverse dimensioni così che la quantità di colore che cade sul supporto sia differente e crei di volta in volta linee di diverso spessore e macchie di differente dimensione. Egli appoggia il supporto a terra e si muove su di esso come in una danza, con leggerezza e nello stesso tempo con energica decisione. Durante l’atto creativo si pone in ascolto solo di se stesso, delle sue sensazione ed emozioni più profonde, e si lascia guidare da queste.

2

In questa tela di grandi dimensioni, forme e colori sono i protagonisti: Pollock combina segni complessi e colori contrastanti che creano l’effetto di una vera e propria esplosione di energia. Osservando il reticolo di linee e colori, si apprezza il movimento che l’artista ha compiuto camminando sulla tela; fra l’opera e lo spettatore sembra crearsi un’immediata sintonia: è come se il dipinto catturasse chi lo guarda, portandolo a stretto contatto con le emozioni dell’artista.

 

COME SI RICOMPONE UN’OPERA DI POLLOCK?

Nel 1964 un’azienda americana di puzzle acquista i diritti di riproduzione dell’opera, vendendo poi centinaia di migliaia di scatole in tutto il Paese con puzzle – difficilissimi da comporre! – che riproducono il quadro.

Il filo dell’arte - volume B
Il filo dell’arte - volume B
Dalla Preistoria ai nostri giorni