Le statue e i rilievi

LE CIVILTÀ FLUVIALI >> L’arte egizia

Le statue e i rilievi

La scultura egizia è anch’essa caratterizzata dalla ripetizione costante – con poche eccezioni – di modelli tradizionali e di regole fisse.

Le lastre incise

Fin da tempi molto antichi in Egitto si producono lastre incise a bassissimo rilievo con storie di condottieri, scene di vita, immagini religiose. Ne è un esempio la tavoletta qui sotto (1), che è forse la prima raffigurazione di un sovrano egizio giunta fino a noi. Si tratta del re Narmer, che alla fine del IV millennio a.C. unificò i popoli lungo il Nilo; il suo nome appare scritto in caratteri geroglifici, insieme a scene di battaglia e simboli del potere. La lastra, incisa sui due lati, mostra già i codici di raffigurazione che rimarranno costanti nell’arte egizia per millenni.

Statue gigantesche

La scultura monumentale, a tutto tondo o ad altorilievo, è destinata in genere alla celebrazione di un defunto o alla rappresentazione di una divinità. La figura di solito è in piedi o seduta, in posizione statica e vista frontalmente; le proporzioni del corpo obbediscono a un codice preciso. Per gli Egizi la statua è una specie di “sostituto” della persona reale: questo legame strettissimo è garantito dal nome del soggetto, di solito inciso sulla statua stessa.
Il faraone Thutmosi III (2), per esempio, è rappresentato nella posa più frequente in questo tipo di statue: seduto, con le mani sulle cosce. Il sovrano indossa i simboli del potere: il nemes, caratteristico copricapo di tela che dalla testa scende sulle spalle, e il cobra, simbolo del potere dei reali, sulla fronte. Ha lo sguardo fisso in avanti, come se guardasse oltre il mondo terreno, per sottolineare il suo legame con la divinità. Il volto è appena scaldato dall’ombra di un sorriso.

Il filo dell’arte - volume B
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Dalla Preistoria ai nostri giorni