Pointillisme e Divisionismo

L’OTTOCENTO

Pointillisme e Divisionismo

Le ricerche degli impressionisti sul colore sono approfondite e sviluppate da due diversi movimenti, che fioriscono in Francia e in Italia: il Pointillisme (Puntinismo) e il Divisionismo. Queste due tendenze artistiche sono accomunate dalla scelta di non sovrapporre più i colori puri sulla tela, ma semplicemente di accostarli, secondo tecniche simili.
Il Pointillisme definisce i contorni e le campiture tramite singoli punti colorati, che creano effetti visivi di grande armonia. Si tratta di un modo di dipingere “razionale”, basato non sull’istinto dell’artista, sulle sue impressioni o sulla sua emotività, ma su uno studio scientifico dei colori e degli effetti che si ottengono accostandoli: in questo il Pointillisme si distingue dall’Impressionismo, anche se ne riprende l’interesse per i soggetti di vita quotidiana.

Disegni netti e tocchi regolari

L’incontro di più persone in un momento di svago (1) è un tema presente nella pittura impressionista, come abbiamo visto; Seurat però realizza la scena in modo diverso da come avrebbero fatto Renoir o Monet.
Grazie alla tecnica pittorica dei “tocchi divisi”, cioè singole pennellate date per punti, la natura e le figure mantengono ciascuna il proprio ruolo distinto: le figure assumono una fissità e una tridimensionalità che le rende dominanti rispetto al contesto in cui si trovano, e non fuse nella natura come nell’Impressionismo. All’occhio dell’osservatore è affidato il compito di ricomporre l’unitarietà della scena e di ricostruire l’atmosfera.

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Geometrie della composizione

Anche quando raffigura un soggetto dinamico come lo Chahut (2), un ballo alla moda simile al can-can, Seurat esalta la geometria delle pose.
La tela ha un taglio fortemente diagonale, con le danzatrici a destra, sul palco: la rappresentazione quasi stilizzata degli elementi – come è evidente dalle pieghe degli abiti, raffigurate non in modo realistico ma come cerchi concentrici – conferisce un senso di solennità alla scena.
L’impianto rigoroso e astratto del dipinto è accentuato dalla tecnica pittorica che impiega “tocchi divisi” e colori terrosi, cui si contrappongono campiture di un bianco luminosissimo e quasi cangiante.

Una pittura per filamenti

La tecnica puntinista è alla base del Divisionismo italiano, una corrente artistica che si diffonde a partire dal 1890. I divisionisti utilizzano brevi pennellate isolate e scelgono per lo più contesti naturali, spesso con personaggi umili. I temi affrontati sono vari: dai soggetti simbolici a quelli religiosi, dalla denuncia sociale alla propaganda politica.
Nel dipinto Le due madri (3) di Giovanni Segantini, per esempio, la luce calda e avvolgente della lanterna rischiara l’ambiente della povera stalla, senza disturbare il sonno del bambino in braccio alla donna né il riposo del vitello. La raffinata tecnica pittorica del Divisionismo esalta il gioco di luci e ombre – rese senza usare mai il pigmento nero – che si crea nella stanza. Le brevi pennellate, tracciate in modo rapido e una di seguito all’altra, sembrano quasi coincidere con i fili della paglia sparsa ovunque, creando un “motivo grafico” che si estende a tutto il dipinto. Segantini riesce a coinvolgere lo spettatore nel “dialogo” intimo e silenzioso che si svolge nella povera stanza.

Il filo dell’arte - volume B
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Dalla Preistoria ai nostri giorni