L’architettura romantica

L’OTTOCENTO

L’architettura romantica

In architettura, la passione del Romanticismo per il periodo storico e per l’arte del Medioevo si manifesta in uno stile che ripropone elementi romanici o gotici.
Eugène Viollet-le-Duc (Parigi 1814-Losanna 1879) in Francia e Augustus Welby Pugin (Londra 1812-Beddam 1852) in Inghilterra sono tra i massimi rappresentanti di questo fenomeno. Entrambi gli architetti realizzano restauri di edifici esistenti o si impegnano in nuove costruzioni, utilizzando forme e decorazioni uguali a quelle dell’architettura medievale. In questo modo fanno rivivere un passato fiabesco e suggestivo.

Il restauro di Notre-Dame

Uno dei lavori più significativi di Viollet-le-Duc è il restauro della cattedrale gotica parigina di Notre-Dame, pesantemente danneggiata durante la Rivoluzione Francese. L’architetto progetta i lavori sulla base di raffigurazioni e racconti storici relativi alle origini della chiesa. Interviene sulla facciata e su molte altre parti dell’edificio: completa gli elementi mancanti o rovinati, aggiunge sul tetto una guglia alta 90 metri e inserisce decorazioni in stile medievale come i doccioni in forma di mostri (1), che servivano a far defluire l’acqua piovana. Il suo è un lavoro di restauro che in certi punti “inventa” liberamente per dare all’edificio l’aspetto più completo possibile.

Architetture gotiche a Londra

Il Neogotico, ossia lo stile architettonico che nell’Ottocento ripropone elementi decorativi dell’arte medievale, conosce una grande fortuna in Gran Bretagna: nel 1846 inizia la ricostruzione del Palazzo di Westminster (2), sede del parlamento britannico, che era stato distrutto da un incendio.
Vi lavorano Charles Barry (1795-1860) e Augustus Welby Pugin. Il palazzo è monumentale e simmetrico, ma dotato di alte e slanciate torri, di cui la più famosa è il Big Ben, la torre dell’orologio. L’edificio presenta elementi tipici dell’architettura medievale: vetrate colorate con armature in ferro, alte guglie all’esterno, archi ogivali e pinnacoli.

Il filo dell’arte - volume B
Il filo dell’arte - volume B
Dalla Preistoria ai nostri giorni