Caspar David Friedrich

L’OTTOCENTO

Caspar David Friedrich

Il pittore tedesco Caspar David Friedrich (Greifswald 1774-Dresda 1840) è uno dei maggiori interpreti di quel filone della pittura romantica che esalta la potenza e la forza della natura, celebrandone i caratteri quasi divini rispetto alla fragilità dell’uomo. Nei suoi dipinti il paesaggio è protagonista assoluto: le figure umane sono presenze del tutto marginali o addirittura, nella maggior parte dei casi, assenti.

Lo spettacolo grandioso della natura

Un sentimento di ammirazione per le forze che dominano l’universo si accompagna spesso a un senso di mistero e di solitudine: in Viandante davanti a un mare di nebbia (1) un uomo, ritratto di spalle esattamente al centro del quadro, ammira un panorama di montagne immerse nelle nubi, sull’orlo di un precipizio roccioso. Grazie all’effetto della nebbia, cime rocciose, cielo e orizzonte sembrano confondersi, mentre un vento impetuoso gonfia i capelli rossi e il cappotto dell’uomo.
Tutto il paesaggio è dominato da colori chiari: in questo modo il viaggiatore, con il suo soprabito scuro, si staglia preciso contro la vastità della natura. Non vediamo l’uomo in volto, ma è come se osservassimo il paesaggio con i suoi stessi occhi, pieni di stupore e meraviglia per la grandiosità dei fenomeni naturali.

La piccolezza dell’uomo

Tipicamente romantiche sono anche le riflessioni sulla morte e la caducità della vita, che è solo un momento se confrontata con l’eternità dell’universo. Nell’Abbazia nel querceto (2) il pittore immagina il proprio funerale, con un gruppo di monaci che trasporta la bara verso un suggestivo edificio diroccato. Il senso della morte e della desolazione è trasmesso dalle croci e dalle lapidi che popolano l’area su cui sorgono grandiosi alberi spogli. La dimensione eccezionale delle piante si deduce confrontando la loro altezza con il rudere della cattedrale. Il contrasto fra l’opera dell’uomo e la solenne grandezza della natura è accentuato dalle minuscole figure davanti a quello che doveva essere una delle grandi finestre della chiesa.

Il filo dell’arte - volume B
Il filo dell’arte - volume B
Dalla Preistoria ai nostri giorni