Francisco Goya

L’OTTOCENTO

Francisco Goya

Il colore, la luce e l’espressione del sentimento sono i tre aspetti che caratterizzano l’opera dello spagnolo Goya (Fuendetodos 1746-Bordeaux 1828), figura straordinaria nel panorama del suo tempo. Goya rifiuta infatti sia la vivacità e la ricchezza decorativa degli ultimissimi sviluppi dell’arte barocca, sia la solennità, la razionalità e la purezza della pittura neoclassica francese.

Ritratti dell’animo umano

Il pittore si forma in Spagna, dove intraprende una fortunata carriera; grazie al successo che riscuote negli ambienti aristocratici, è nominato pittore di corte del re Carlo IV. Inizia così la sua attività di ritrattista: tra i suoi numerosi ritratti, spiccano le composizioni in cui prevale la psicologia dei personaggi, dei quali a volte Goya esaspera i caratteri e gli atteggiamenti.
Nel Ritratto del torero Pedro Romero (1) un fascio di luce rischiara il volto del personaggio, di cui sono messi in evidenza i tratti più minuti. Con pennellate veloci e pastose, Goya riesce a rendere i diversi materiali di cui sono fatte le vesti: il raso del corpetto, il velluto della giacca, la stoffa pregiata del mantello. L’arco delle sopracciglia e la posizione della testa rispetto al busto comunicano la forza interiore e il sereno coraggio di Pedro Romero, torero che nella sua carriera uccise quasi trecento tori, affrontandone oltre cinquemila senza procurarsi ferite.

La pittura di storia

Un realismo pieno di passione e senso del dramma caratterizza i dipinti a tema storico di Goya. La Fucilazione del 3 maggio 1808 (2) ritrae l’esecuzione di alcuni ribelli spagnoli da parte dei francesi. La luce abbagliante che proviene dalla grande lanterna posata a terra conduce l’occhio verso uno dei ribelli, un umile contadino che esprime nel volto e nei gesti tutta la sua disperazione ma anche una profonda dignità: non abbassa gli occhi davanti al plotone d’esecuzione. Intorno a lui, alcuni compagni sono a terra in una pozza di sangue; dolore, paura e rassegnazione scuotono quelli ancora in vita. Goya denuncia qui la brutalità del potere: i personaggi in divisa sono uomini senza volto; le loro schiene curve e le teste reclinate alludono al destino del militare, schiacciato dalla necessità di obbedire agli ordini dei superiori, ma anche dalla responsabilità dei gesti cruenti che compie.

Il filo dell’arte - volume B
Il filo dell’arte - volume B
Dalla Preistoria ai nostri giorni