Lorenzo Bartolini

IL SETTECENTO

Lorenzo Bartolini

Bartolini (Savignano di Prato 1777-Firenze 1850) si forma a Firenze, dove studia i capolavori di maestri come Donatello e Verrocchio; in seguito compie un importante viaggio a Parigi, durante il quale entra in contatto con il Neoclassicismo di David e Ingres. Tornato in patria, opera tra Firenze e Carrara continuando a dimostrare un particolare interesse per la scultura del Quattrocento toscano, e comincia a realizzare numerose statue che non ricercano il “bello ideale”, bensì il “bello naturale”. L’arte di Bartolini è del tutto originale, perché unisce la proporzione e la compostezza delle forme neoclassiche con il realismo dei dettagli e il naturalismo delle pose spontanee, derivati da uno studio diretto e attento dei soggetti.

La forza e la purezza della fede

Nella Fiducia in Dio (1) la naturalezza della posa anima la compostezza neoclassica: il corpo è rilassato; dalla testa leggermente inclinata scendono alcune ciocche di capelli appena scomposte; il volto adorante è rivolto verso l’alto a cercare il rapporto con Dio; un lieve cenno di movimento freme nelle mani giunte. La figura della giovane donna che prega vuole rappresentare la forza e la purezza del sentimento religioso.

La serenità del sonno eterno

Nella Tomba della contessa Sofia Zamojska (2) le due componenti della scultura di Bartolini si esprimono con uguale forza. Nelle perfette proporzioni della figura che riposa sul letto si compongono alcuni dettagli di accentuato realismo: il volto scarno e inespressivo della donna priva di vita; le dita intrecciate sul grembo; la coperta decorata con piccole stelle; la ricchezza di pieghe della veste e del velo.

Il filo dell’arte - volume B
Il filo dell’arte - volume B
Dalla Preistoria ai nostri giorni