Jean-Auguste-Dominique Ingres

IL SETTECENTO

Jean-Auguste-Dominique Ingres

Il pittore Ingres (Montauban, Francia 1780-Parigi 1867) è uno dei protagonisti dello stile neoclassico in Francia. Allievo di Jacques-Louis David (pp. 318-319), ricerca un ideale di bellezza classica senza però rinunciare alla resa del sentimento. Oltre all’arte classica, si ispira al Rinascimento italiano, soprattutto a Raffaello, che rappresenta per lui un vero e proprio punto di riferimento nella ricerca di armonia e solennità della composizione.

Una nobildonna inquieta

Ingres si distingue per l’abilità tecnica, la spiccata sensibilità nella resa del colore e della materia, l’attenzione alla psicologia dei personaggi. Questi elementi emergono nel Ritratto di Madame de Senonnes (1), che ben rappresenta la capacità del pittore di rendere in modo vivido i tratti e i sentimenti dei soggetti che ritrae. Una misteriosa inquietudine si coglie nella bocca della donna che accenna un sorriso, ma soprattutto nella posizione del busto, ruotato rispetto alle gambe, quasi a trattenere un movimento: tutto questo è specchio della trepidazione interiore. La posizione sociale di Madame de Senonnes è rivelata dai gioielli, dalle vesti e dall’ambiente che la circonda. In particolare, colpisce il modo in cui Ingres rende la morbidezza dei tessuti e il lusso dei ricami e delle trine.

Il sogno dell’Oriente

La resa accurata di tessuti, pellicce e piume caratterizza anche La grande odalisca (2), che Ingres dipinse nel 1814 per Carolina Murat, moglie del re di Napoli. L’odalisca, ossia la concubina del sultano, è ritratta nuda, di spalle, circondata da oggetti e tessuti orientali, tra cui una pelliccia, seta decorata, un gioiello prezioso e un ventaglio di piume di pavone. Tutti i dettagli testimoniano la passione di Ingres per un Oriente di fiaba, un mondo che il pittore non aveva mai visitato ma che sognava da lontano.

Il filo dell’arte - volume B
Il filo dell’arte - volume B
Dalla Preistoria ai nostri giorni