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LA STORIA

Dal 1624 Velázquez ricoprì per moltissimi anni il ruolo di pittore di corte e dipinse numerosi ritratti del re Filippo IV, grande estimatore d’arte, e della sua famiglia.

IL SOGGETTO

In questa tela di grandi dimensioni è raffigurata una seduta di pittura, un momento di quotidianità della famiglia reale e di una ristrettissima parte della corte, quasi come in un’istantanea.

L’opera racconta

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In primo piano, al centro, troviamo quella che a prima vista sembrerebbe la protagonista dell’opera, l’infanta Margarita, la figlioletta del re, futura regina d’Austria; a sinistra, inginocchiata, una delle giovani dame, meninas, le porge una piccola brocca che lei rifiuta con un gesto della mano. Sulla destra, in secondo piano, la seconda dama fa un inchino; dietro di lei, quasi nascosti nell’ombra, si vedono altri due personaggi di corte.

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In primo piano troviamo anche i nani di corte, uno dei quali sembra disturbare con il piede il cane che, in primissimo piano, riposa.

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Dietro la grande tela a sinistra, posta diagonalmente a tagliare, e quasi a chiudere, la scena, compare il pittore stesso, con pennello e tavolozza tra le mani, che sembra rivolgere lo sguardo verso l’osservatore. In realtà sta guardando – come tutti gli altri personaggi – il re e la regina, che non compaiono nella stanza ma che possiamo riconoscere riflessi nello specchio sulla parete di fondo, insieme ad altre tele, dalle quali si distingue per la sua maggiore luminosità.

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Tutto l’ambiente appare in penombra. La luce proviene dalla porta aperta, sul fondo, da cui si affaccia un membro della corte, che fermandosi sui gradini scosta una tenda quasi a volerci mostrare lo spazio illuminato che prosegue; anche dalla finestra in primo piano a destra entra la luce, a mettere in evidenza l’infanta e i toni chiari delle vesti. La porta aperta sul fondo è il punto di fuga della complessa prospettiva del dipinto, che ci viene rivelata anche dai quadri alternati alle finestre sulla parete destra.

Velázquez ha dato qui prova di essere uno dei grandi protagonisti del Barocco, giocando con molteplici punti di vista: ha creato nell’osservatore l’illusione di essere protagonista della scena, ma in realtà ha assegnato il posto che di solito spetta a chi osserva al sovrano e alla moglie. Al tempo stesso, ha ritratto se stesso nell’atto di eseguire un ritratto della famiglia reale, elemento che conferma i suoi rapporti amichevoli con Filippo IV e mostra tutta la consapevolezza del proprio rango.