I pittori spagnoli

IL SEICENTO

I pittori spagnoli

Un altro grande centro del Barocco europeo è la Spagna, dove lavorano i pittori Diego de Silva y Velázquez e Bartolomé Esteban Murillo.

Un buffone triste

Velázquez (Siviglia 1599-Madrid 1660) è il principale esponente del “Siglo de oro” (il Secolo d’oro) dell’arte spagnola. Inizia sulla scia della pittura caravaggesca con scene di interni fortemente realistiche; poi nel 1623, a Madrid, diventa “pittore del re” Filippo IV d’Asburgo e un autorevole membro della corte. È in questa occasione che dipinge il ritratto di Don Sebastian de Morra (1), un nano che lavorava a corte come buffone. Non si tratta però di un’immagine divertente o allegra: Velázquez raffigura Sebastian seduto, quasi fosse un burattino accasciato, con gli occhi tristi. È come se il pittore volesse mostrare un attimo di solitudine e di sconforto di una persona destinata di solito a far divertire.

Due fanciulle alla finestra

Murillo (Siviglia 1618-Cadice 1682) si dedica sia a scene religiose, sia alla raffigurazione di bambini, mendicanti, gente del popolo. In questa seconda tipologia di quadri si inserisce Ragazze alla finestra (2): un momento di quotidianità e grande spontaneità, come se il pittore, passando per le strade di Siviglia, avesse notato le due figure femminili e le avesse ritratte così come gli apparivano in quel momento. Nel vano di una finestra aperta per tre quarti, si affacciano due donne: la più giovane sorride, con uno sguardo dolce e il viso appoggiato alla mano, mentre la più vecchia nasconde la bocca con lo scialle, ma dagli occhi brillanti si capisce che sta ridendo per qualcosa che ha visto. Non sappiamo cosa abbia catturato l’attenzione delle donne: forse un corteggiatore che, in strada, sta richiamando l’attenzione della più giovane.
La luce costruisce i corpi delle due donne, che sembrano emergere dal buio della stanza sullo sfondo.

Il filo dell’arte - volume B
Il filo dell’arte - volume B
Dalla Preistoria ai nostri giorni