Guido Reni

IL SEICENTO

Guido Reni

L’antichità ispira anche il lavoro di uno dei massimi artisti della prima metà del Seicento: Guido Reni (Bologna 1575-1642).
Il pittore si forma con un maestro fiammingo, Denijs Calvaert, attivo a Bologna, e poi alla scuola dei Carracci. Rimane affascinato da un lato dalla pittura sobria e limpida di Raffaello, dall’altro dalla rivoluzionaria tecnica di Caravaggio.

Le atmosfere del mito classico

A Roma, dove risiede dal 1608, compie la sua scelta classicista. Nel Casino Borghese (oggi Pallavicini) realizza per il cardinale Scipione Borghese il suo primo capolavoro, l’Aurora (1). L’affresco rappresenta con colori chiari e luminosi, in una composizione equilibrata, un soggetto tratto dalla mitologia antica: il carro dell’Aurora guidato da Apollo. Il dio è accompagnato da un corteo di fanciulle che simboleggiano le ore del giorno; il fanciullo alato che vola sopra i cavalli rappresenta l’astro del mattino, con una torcia accesa. In basso si scorge un paesaggio marino.
La fama di Reni cresce e la sua produzione di opere d’arte, per lo più di tema religioso e mitologico, è molto vasta. Le sue raffigurazioni evitano ogni eccesso drammatico per inseguire un ideale di bellezza distaccato dalle cose del mondo; in questo incontra il gusto del pubblico del tempo, in cerca di immagini eleganti e quiete, piene di grazia e compostezza.
Nei racconti mitologici Reni sembra cogliere l’eco di una serenità ormai perduta. Per esempio, in Atalanta e Ippomene (2) rievoca la storia di Ippomene che sfida in una gara di corsa la velocissima ninfa Atalanta. Questa, per non sposarsi, aveva promesso di concedersi in moglie solo a colui che l’avesse battuta in una sfida di velocità; chiunque non fosse riuscito a superarla, sarebbe stato ucciso. Con uno stratagemma ordito dalla dea Afrodite, Ippomene lascia cadere tre mele d’oro che la ninfa si china a raccogliere: sarà lui a vincere la gara. Sembra di assistere a una scena di danza, bloccata per sempre nella sua eterna bellezza: le figure si contrappongono armoniosamente, creando un’immagine di geometrica eleganza.

Il filo dell’arte - volume B
Il filo dell’arte - volume B
Dalla Preistoria ai nostri giorni