IL SEICENTO

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Caravaggio

Vocazione di san Matteo

LA STORIA

Il cardinale Contarelli acquistò una delle cappelle della Chiesa di San Luigi dei Francesi per farne la sua tomba, ma morì nel 1565, prima che questa fosse terminata. Il lavoro fu affidato a un importante pittore romano, il Cavalier d’Arpino, nella cui bottega lavorò anche Caravaggio. E fu proprio a quest’ultimo che fu poi commissionata la realizzazione delle tele che decorano la cappella.

IL SOGGETTO

Caravaggio rappresenta l’episodio del Vangelo che racconta come Matteo viene “chiamato” da Gesù perché lo segua come suo discepolo. Matteo, conosciuto con il nome di Levi, viveva in Galilea (regione oggi divisa fra Israele e Cisgiordania) e aveva il compito di riscuotere le tasse dagli Ebrei per conto dei Romani: per questo non era molto amato dal popolo. Gesù lo invita a far parte del gruppo degli apostoli, dimostrando la forza della Grazia divina nei confronti dei peccatori.

L’opera racconta

Il dipinto è ambientato in un luogo angusto e spoglio, una bettola. L’unica finestra – collocata in alto sulla parete di fondo a suggerire la prospettiva del dipinto, con un’imposta aperta verso l’interno – è in realtà un’impannata, cioè un telaio a cui sono applicati riquadri di tela, panno o carta, un tempo utilizzata per oscurare le camere o per ripararsi dal freddo. Il fascio di luce che illumina la stanza proviene da destra e accompagna Gesù e Pietro, a indicare simbolicamente la Grazia divina.

1

Pietro, che si trova in primo piano e che indossa come Cristo abiti tipici del suo tempo, è in piedi, voltato di tre quarti rispetto all’osservatore. Accanto a lui si trova Gesù, di cui vediamo solo il volto rappresentato di profilo, riconoscibile anche grazie all’aureola che sembra un filo sottile di luce. Il Messia indica, con il braccio destro alzato e l’indice puntato, il tavolo in penombra attorno al quale sono riuniti cinque avventori.

2

Matteo, al centro, accortosi che Gesù lo sta guardando, rivolge l’indice verso se stesso, quasi a voler chiedere conferma della chiamata. Il giovane alla sua sinistra e quello in primo piano voltato di spalle rispetto all’osservatore si accorgono di quanto succede e si voltano verso i nuovi arrivati.

3

L’uomo a capotavola, chino e intento a contare il denaro, e quello anziano nell’angolo, alla destra di Matteo, invece, non si accorgono di nulla: chi si dedica solo ai beni terreni non può rispondere alla chiamata di Cristo, sebbene la luce divina investa tutti.

Gli abiti indossati dai personaggi seduti intorno al tavolo, contrariamente a quelli di Gesù e Pietro, sono tipici dell’epoca di Caravaggio: questo sembra suggerire l’idea che il messaggio di Dio è universale e si rivolge alle persone di ogni tempo.

 

Il filo dell’arte - volume B
Il filo dell’arte - volume B
Dalla Preistoria ai nostri giorni