LA STORIA
L’opera viene commissionata al giovane Tiziano nel 1514 da un politico veneziano, Niccolò Aurelio, per celebrare le sue nozze con Laura Bagarotto. Tra le due famiglie non corre buon sangue, in quanto il padre della sposa era stato condannato a morte dal Consiglio dei Dieci quando Niccolò vi svolgeva la funzione di segretario. Alcuni studiosi sostengono che il dipinto rappresenti quindi anche segno dell’avvenuta riconciliazione, oltre che un simbolo del prestigio della casata del politico.