IL CINQUECENTO

        VISITA GUIDATA >> analisi d’opera

Leonardo da Vinci

Madonna con il Bambino e sant’Anna

LA STORIA

L’opera appartiene al periodo maturo di Leonardo: iniziata durante il secondo soggiorno milanese, viene ultimata con tutta probabilità in Francia. Alla morte di Leonardo il dipinto è riportato in Italia da uno dei suoi allievi e nel 1629 è acquistato dal cardinale Richelieu, che lo cede poi al re di Francia Luigi XIII.

IL SOGGETTO

Leonardo raffigura una famiglia “divina”: quella della Vergine Maria, con Maria stessa, sua madre Anna e suo figlio Gesù insieme a un agnellino. Tutti i personaggi sono ritratti però in una dimensione umana, di terrena quotidianità.

L’opera racconta

La scena è ambientata in uno spazio aperto naturale e i personaggi, rappresentati in primo piano, sono inseriti all’interno di uno schema piramidale: Anna è seduta su una roccia e tiene sulle ginocchia Maria che, a sua volta, trattiene il piccolo Gesù, impegnato a giocare con un agnello, simbolo del suo futuro sacrificio per la salvezza dell’umanità.

1

Sant’Anna, ruotando il busto in modo naturale, volge l’attenzione verso la figlia: sul suo volto compare un sorriso lieve e affettuoso perché vede Maria vigilare con grande tenerezza su Gesù.

2

Maria, raffigurata di tre quarti, si china verso il Bambino che le sorride mentre tiene tra le mani le orecchie dell’agnellino. Leonardo conferisce alle figure quelli che lui stesso definisce “i moti dell’animo”, cioè i sentimenti: i personaggi sono colti in un momento di intima quotidianità e, attraverso i gesti e l’espressione del volto, rivelano l’amore che li lega.

3

In primissimo piano sono visibili le diverse stratificazioni della roccia; sullo sfondo, uno sconfinato paesaggio montuoso di cui percepiamo tutta la profondità. I colori perdono di intensità e i contorni si dissolvono a mano a mano che ci si avvicina all’orizzonte: puoi notare qui l’uso della prospettiva aerea: le montagne più lontane, proprio come nella realtà alla nostra vista, appaiono sfocate e poco definite.

La luce diffusa avvolge tutto il dipinto a eccezione della parte destra, dove le figure del Bambino e dell’animale emergono con un forte contrasto cromatico dal colore scuro dell’erba. Il dipinto è definito attraverso lo sfumato, tecnica prediletta da Leonardo, in cui la linea di contorno lascia il posto a graduali passaggi da zone di luce a quelle di ombra, ben evidente nei particolari dei volti o nei panneggi degli abiti.

 

Il filo dell’arte - volume B
Il filo dell’arte - volume B
Dalla Preistoria ai nostri giorni