I pittori fiamminghi

IL QUATTROCENTO

I pittori fiamminghi

L’aggettivo “fiammingo” significa “delle Fiandre”, una vasta regione tra Belgio e Olanda florida di attività artigianali e commerci, e per questo in contatto con tutto il resto d’Europa. Nelle Fiandre si assiste a un “altro Rinascimento”, parallelo a quello che si sta affermando in Italia. Pittori come Rogier van der Weyden e Jan van Eyck compiono alcuni passi fondamentali verso una rappresentazione più realistica della figura umana, del paesaggio e degli ambienti, staccandosi, come gli artisti italiani, dal Gotico internazionale. Le differenze fondamentali tra la maniera italiana e quella fiamminga sono due:

  • i fiamminghi usano in genere i colori a olio anziché a tempera: l’olio permette di ottenere effetti di trasparenza e lucentezza delle superfici, oltre che precisione nel dettaglio;
  • i fiamminghi non rappresentano lo spazio reale tramite la prospettiva lineare, bensì con la luce, che definisce i dettagli, sfuma le cose in lontananza e unifica gli ambienti.

Il ritratto di tre quarti

Una delle innovazioni della pittura fiamminga è l’uso di raffigurare i soggetti di tre quarti, ottenendo – rispetto alla visione frontale o di profilo – una maggiore naturalezza grazie all’effetto di profondità che scaturisce dalla posizione. La giovane donna ritratta da Rogier van der Weyden (1) è probabilmente una dama della corte del duca di Borgogna, Filippo il Buono, protettore dell’artista. Un effetto molto realistico è dato dalla posizione delle mani, che poggiano sul bordo del quadro creando un legame tra l’ambiente in cui si trova la donna e quello in cui si trova chi guarda il dipinto.

Un’Adorazione che viene dal Nord

Il grandioso Trittico Portinari fu dipinto da Hugo van der Goes nel 1478 su commissione del banchiere fiorentino Tommaso Portinari, che viveva nelle Fiandre. L’opera, giunta a Firenze dopo un rocambolesco viaggio via mare, è molto diversa da quello che negli stessi anni dipingevano i pittori toscani. La tavola centrale è costituita dall’Adorazione (2): Maria è inginocchiata con le mani giunte verso il Bambino, che rischiara con la sua luce i presenti. In primo piano si vede una natura morta, ossia una composizione di oggetti inanimati, con i due vasi di fiori e un covone di frumento.

Il filo dell’arte - volume B
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Dalla Preistoria ai nostri giorni