Masaccio

IL QUATTROCENTO

Masaccio

Masaccio (San Giovanni Valdarno, Arezzo 1401-Roma 1428) è stato colui che ha dato il primo impulso al passaggio della pittura dal Gotico internazionale, decorativo e fiabesco, alle forme del Rinascimento. Con le sue figure dalle forme solide e naturali, ambientate in uno spazio costruito secondo le regole della prospettiva, crea scene di grande realismo, eliminando ogni inutile ornamento. Taciturno e solitario, incurante del proprio modo di vestire, deve il soprannome di Masaccio – che deriva dal suo nome di battesimo Tommaso – proprio alla sua aria sempre disordinata.

La collaborazione tra due pittori

Con Masolino, pittore più anziano di lui, affresca la Cappella Brancacci della Chiesa del Carmine di Firenze con le Storie della Genesi e le Storie di san Pietro, dipinti fondamentali dell’arte fiorentina del primo Quattrocento: un modello assoluto di innovazione nella rappresentazione naturalistica delle figure e degli ambienti. Il suo modello è Giotto, il pittore che per primo, cento e più anni prima, aveva fondato la sua arte sulla rappresentazione di scene di vita reale, popolate di personaggi dalle forme molto solide.
Nell’affresco sul pilastro di ingresso alla cappella, Masaccio raffigura Adamo ed Eva (1) nella loro nudità, mentre vengono costretti a lasciare il Paradiso terrestre, nel quale erano vissuti felici fino al momento del peccato originale. Le espressioni dei volti e dei corpi manifestano dolore e senso di colpa; l’uso del chiaroscuro accentua la drammaticità della scena.

Una finta cappella

La scena raffigurata nell’affresco chiamato Trinità (2), nella Basilica di Santa Maria Novella, è ambientato in una cappella classicheggiante, costruita secondo regole prospettiche che danno un’impressione di profondità spaziale. In primo piano il Cristo sulla Croce, retta da Dio Padre; ai lati la Madonna e san Giovanni; in ginocchio, la coppia per la quale l’opera viene eseguita.
Il soffitto, voltato a botte, è dipinto con una fuga di riquadri (detti “lacunari”) che dà l’illusione di guardare una cappella vera, aperta nella parete della chiesa.

Il filo dell’arte - volume B
Il filo dell’arte - volume B
Dalla Preistoria ai nostri giorni