IL QUATTROCENTO

        VISITA GUIDATA >> analisi d’opera

Donatello

David

LA STORIA

L’opera, commissionata a Donatello da Cosimo il Vecchio de’ Medici, cela un significato politico: la vittoria di David sul gigante Golia alluderebbe alla vittoria di Cosimo stesso sui suoi avversari. In seguito, quando i Medici furono cacciati da Firenze (1495), il David venne collocato nel cortile centrale di Palazzo Vecchio a indicare simbolicamente la liberazione dall’oppressore.

IL SOGGETTO

David, eroe biblico, è un giovane pastore che con l’astuzia riesce a sconfiggere la violenza bruta. La Bibbia racconta che Golia aveva chiesto di potersi battere con un rappresentante dell’esercito del re Saul, contro il quale era in guerra: il vincitore avrebbe reso schiavi gli avversari. Ma nessuno osava misurarsi con il gigante; nessuno tranne David, che, armato semplicemente di una fionda, approfittò di un momento di distrazione di Golia e lo colpì in fronte, lo tramortì e gli tagliò la testa con la sua stessa spada. Il David incarna così perfettamente l’ideale rinascimentale secondo cui l’uomo, grazie alla propria intelligenza, è in grado di cambiare la propria sorte.

L’opera racconta

La scultura, realizzata in bronzo, rappresenta un giovane di bassa statura e minuto, senza alcun indumento indosso tranne i calzari alati e il cappello: è la prima volta dall’antichità romana che ricompare un nudo nell’arte a grandezza naturale.

1

David è in piedi, in una posa di composto riposo, con il capo rivolto verso il basso a osservare la testa decapitata del gigante Golia. Indossa un copricapo cinto da una corona d’alloro. I capelli ricadono sulle spalle in morbide ciocche.
Il braccio destro, disteso, segue l’andamento leggermente sinuoso del corpo e si contrappone alla gamba sinistra leggermente piegata; la caviglia poggia sulla guancia del gigante.
Il braccio sinistro è piegato, il polso che poggia sul fianco si contrappone alla gamba destra stesa, sulla quale poggia tutto il peso del corpo.

2

La mano destra impugna ancora la spada che appare grande e pesante in confronto al corpo minuto del David, mentre la mano sinistra stringe il sasso, vero simbolo della vittoria.

3

Il David indossa calzari, che arrivano fin sotto il ginocchio, con minuziose decorazioni che rimandano alla tradizione orafa fiorentina. I calzari e il copricapo richiamano la figura di Mercurio (Ermes), il messaggero degli dèi che nel mito greco decapitò il mostruoso gigante Argo.

4

La testa di Golia, tra i piedi del pastore, è coperta da un elmo a punta finemente inciso; gli occhi chiusi sottolineano il sonno della morte.

Lo stile richiama la scultura classica, ma introduce elementi di novità, come la muscolatura riprodotta con fedele realismo per rendere la giovane età del ragazzo, o l’espressione del viso, compiaciuto della vittoria sul gigante.

 

Il filo dell’arte - volume B
Il filo dell’arte - volume B
Dalla Preistoria ai nostri giorni