I simboli cristiani

L’ARTE TARDOANTICA

I simboli cristiani

L’arte dei primi secoli del Cristianesimo riprende gli stili romani: la novità sta nel contenuto di ciò che viene rappresentato, perché i temi e i soggetti assumono un valore simbolico del tutto nuovo, legato alla nuova religione.
La pittura e la scultura fanno infatti ricorso a raffigurazioni astratte di figure vegetali o animali a cui si attribuiscono significati religiosi, evidenti per chi appartiene alla comunità dei fedeli ma non chiaramente identificabili per chi ne è al di fuori. L’idea di utilizzare dei simboli nasce dunque per motivi pratici, di sicurezza, quando i primi cristiani non potevano professare liberamente il nuovo culto e dovevano nascondersi dalle autorità romane.
Una colomba può così significare la pace o lo Spirito Santo (1), l’àncora la Croce, la vite il sacramento dell’Eucaristia, e così via.
Il simbolismo cristiano deriva anche dall’antica religione ebraica, secondo la quale non si può rappresentare Dio in forme umane: da qui l’abitudine di raffigurare Cristo non direttamente, ma attraverso diversi simboli.

  • Il pesce: le lettere che formano il nome greco per “pesce”, ichthùs, sono le iniziali (in greco) delle parole “Gesù Cristo, Figlio di Dio Salvatore”. Il pesce con i pani è simbolo dell’Eucaristia e ricorda il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci.
  • L’agnello: è l’animale sacrificale per eccellenza, che ricorda il sacrificio di Cristo in Croce.
  • Il pavone: ogni autunno questo animale perde le sue piume colorate, che ricrescono in primavera; per questo diventa simbolo della rinascita di Cristo (2). La sua carne, inoltre, si deteriora molto lentamente e richiama così il concetto di immortalità.
  • Il Buon Pastore: Cristo si prende cura del gregge dei fedeli (3).

Spesso, inoltre, per indicare Cristo si ricorre al suo monogramma formato dalle prime due lettere del suo nome in greco: la chi (χ) e la rho (ρ), incrociate (4).

Il filo dell’arte - volume B
Il filo dell’arte - volume B
Dalla Preistoria ai nostri giorni