ANTARTIDE

GEOSTORIA

La conquista del continente ghiacciato

L’Antartide è l’ultimo continente scoperto dall’uomo e probabilmente le sue distese gelate non erano mai state avvistate da occhio umano prima del XIX secolo. In realtà molti filosofi e scienziati europei avevano ipotizzato fin dall’antichità l’esistenza di un territorio sconosciuto in corrispondenza del Polo Sud. Questo territorio, chiamato Terra australis incognita (“Terra meridionale sconosciuta” in latino), fu raffigurato in molte mappe e atlanti fino all’Età Moderna.
Quando nel XVII secolo esploratori olandesi e inglesi scoprirono una grande estensione di terraferma nell’emisfero meridionale, riferirono di aver finalmente trovato la misteriosa Terra australis: si trattava dell’enorme isola che non a caso verrà chiamata “Australia”. Altri erano però convinti che esistesse un continente ancora più a sud, perciò parecchi esploratori organizzarono viaggi alla sua ricerca. Uno di questi fu il capitano James Cook, che comandò la nave Resolution in una spedizione per raggiungere il Polo Sud e nel 1773 attraversò per la prima volta il Circolo Polare Antartico. Fu però costretto a invertire la rotta prima di avvistare le coste dell’Antartide a causa degli enormi e pericolosissimi iceberg staccatisi dalla banchisa. A quell’epoca le esplorazioni dei Mari del Sud erano imprese eroiche: le navi viaggiavano per mesi senza avvistare la terraferma e dovevano affrontare mille pericoli, dalla fame alle tempeste che infuriano a quelle latitudini, oltre agli iceberg che potevano far capolino dalla nebbia all’ultimo momento e distruggere un vascello in pochi secondi.
Le coste dell’Antartide furono finalmente avvistate nel 1820, nel giro di poche settimane, da spedizioni indipendenti di navi inglesi, russe e americane. L’anno dopo, alcuni balenieri americani misero per la prima volta piede sul “nuovo” continente e da quel momento le spedizioni si susseguirono rapidamente: ognuna delle potenze dell’epoca voleva assicurarsi la gloria di scoprire l’ultima grande terra inesplorata e allo stesso tempo rivendicarne il possesso esclusivo.
All’inizio del XX secolo si scatenò una “corsa al Polo Sud” e due grandi spedizioni rivali furono organizzate per raggiungere l’estremo punto meridionale della superficie terrestre: la britannica Terra Nova Expedition, guidata dal capitano Robert Falcon Scott, e la spedizione dell’esploratore artico norvegese Roald Amundsen. Entrambe partirono nel 1910 e, dopo aver stabilito campi base in due punti distinti della costa antartica sul Mare di Ross, l’anno successivo si mossero alla conquista del Polo Sud. Percorsero a piedi oltre 1200 km di deserto ghiacciato, con venti fortissimi e temperature fino a –60 °C. Per trasportare le provviste Amundsen usò slitte trainate da cani, Scott invece alcune innovative slitte a motore. La spedizione di Amundsen partì il 20 ottobre e il 14 dicembre 1911 arrivò per prima al Polo Sud; Scott raggiunse il Polo 34 giorni dopo, passaggio di Amundsen e capendo così di essere stato battuto sul tempo. Durante il viaggio di ritorno, Scott e i suoi uomini furono colpiti da terribili tempeste di neve, esaurirono le provviste e morirono di fame e freddo nel marzo del 1912.

Geoblog - volume 3
Geoblog - volume 3
Il mondo