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GEOOGGI

ll disagio delle favelas

Il simbolo del disagio sociale ed economico in cui vive una parte consistente della popolazione brasiliana sono le favelas, i quartieri degradati sorti alla periferia dei grandi centri urbani, dove abitano in condizioni estremamente difficili milioni di persone.
Le favelas brasiliane esistono sin dalla fine del XIX secolo, quando un numero crescente di schiavi neri liberati non ebbe altra prospettiva che stabilirsi ai margini delle città. Assunsero però l’aspetto attuale a partire dagli anni Settanta del XX secolo; la loro espansione costituisce infatti una delle più gravi conseguenze dell’imponente “esodo rurale” che ha caratterizzato per decenni la società brasiliana. In quel periodo milioni di brasiliani lasciarono le campagne per cercare lavoro e fortuna nelle grandi città, ma erano semplicemente troppi: solo una minoranza riuscì a trovare un impiego stabile e una casa, integrandosi nel tessuto cittadino, mentre gli altri andarono a ingrossare le baraccopoli delle periferie.
Si calcola che le favelas in Brasile siano quasi 2000, la maggior parte delle quali alla periferia di Rio de Janeiro e San Paolo, che contano rispettivamente 600 e 500 favelas. Secondo l’ultimo censimento ufficiale, nelle favelas di tutto il Paese vivono oltre 12 milioni di persone, molte delle quali si trovano in condizioni di estrema miseria, senza accesso a servizi come l’elettricità e l’acqua corrente, e prive di assistenza sanitaria se non quella fornita dalle associazioni di volontariato impegnate nella lotta alla povertà. Un altro problema è rappresentato dalla criminalità: molti quartieri sono caduti di fatto sotto il controllo della malavita organizzata e intere favelas si sono trasformate in vere e proprie fortezze dei trafficanti di droga, i narcos.
Tuttavia, in anni recenti, diverse favelas brasiliane hanno vissuto un lento ma costante miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti: sebbene ancora degradate, alcune si sono integrate nel tessuto cittadino. Il segno più evidente della nuova vitalità delle favelas è l’apertura sul territorio di esercizi commerciali, che costituiscono un’opportunità di lavoro per la popolazione.
Questo sviluppo è legato alla crescita economica vissuta dal Brasile negli anni Duemila, che ha toccato anche le fasce più povere della popolazione. Ma i problemi delle favelas sono ancora ben lontani dall’essere risolti: la crisi economica mondiale ha colpito duramente il Brasile e tra la popolazione del Paese, in particolare tra i residenti delle favelas, cresce il malcontento contro la classe politica, accusata di immobilismo e corruzione. Un malcontento sfociato più volte in proteste e rivolte urbane.
La reazione del Governo è stata dura: a partire dal 2008 sono stati inviati nelle maggiori favelascorpi di pacificazione”, composti da poliziotti e militari, che di fatto si comportano come forze occupanti e impongono nei quartieri una forma di legge marziale.
Queste “occupazioni” si sono fatte più oppressive quando il Brasile è finito sotto i riflettori mondiali in occasione della Coppa del Mondo di Calcio del 2014 e delle Olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016. In entrambe le circostanze, le organizzazioni internazionali per i diritti umani hanno denunciato le violenze compiute dalle autorità nei confronti degli abitanti delle favelas.

Geoblog - volume 3
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