AFRICA – AFRICA MERIDIONALE

GEOOGGI

L’emergenza AIDS

L’AIDS (Acquired Immunodeficiency Syndrome, sindrome da immunodeficienza acquisita) è una delle principali cause di morte nei Paesi dell’Africa Meridionale e negli ultimi decenni ha scatenato nell’intera regione un’autentica emergenza sanitaria e sociale.
È una malattia provocata dal virus HIV, che ha avuto origine nell’area a sud del Sahara: un virus animale, che colpiva probabilmente le scimmie, è mutato compiendo quello che viene definito “salto di specie” e infettando gli esseri umani. I primi casi di AIDS furono scoperti negli Stati Uniti fra il 1980 e il 1981, ma da allora la malattia si è diffusa in tutto il mondo, contagiando milioni di persone.
Il Sudafrica è il Paese con il maggior numero di sieropositivi al mondo: quasi 7 milioni, pari a circa il 19% della popolazione totale del Paese (i sieropositivi sono coloro che sono stati infettati dall’HIV ma non necessariamente hanno già sviluppato l’AIDS, che può impiegare anni a manifestarsi e può essere rallentata dall’uso di farmaci specifici). Ancora più grave è la situazione del piccolo Stato dello Swaziland, dove più di un quarto della popolazione è sieropositivo: qui l’AIDS rappresenta in assoluto la prima causa di morte.
Nel resto dell’Africa Meridionale la percentuale dei sieropositivi è comunque altissima, e va dal 16% dello Zimbabwe al 25% del Botswana.
Per avere un’idea dell’ordine di grandezza, è utile sapere che in Italia si stima sia sieropositivo lo 0,3% della popolazione adulta, pari a circa 180.000 persone.
Perché l’AIDS si è diffusa così ampiamente proprio in questi Paesi?
Le cause sono numerose e riguardano i molteplici, gravissimi problemi che affliggono la regione.
A favorire il contagio sono innanzitutto le difficili condizioni economiche in cui versano i Paesi africani a sud del Sahara: la maggior parte della popolazione vive sotto la soglia di povertà e non può permettersi i mezzi per prevenire l’infezione o, una volta sieropositiva, i costosi farmaci necessari per impedire o rallentare il manifestarsi della malattia. Le difficoltà economiche causano anche problemi di igiene e cattive condizioni sanitarie, che favoriscono la diffusione dell’infezione e aggravano i sintomi della malattia.
Non mancano però anche cause sociali e culturali: la principale modalità di trasmissione dell’HIV è quella sessuale; ci si contagia cioè attraverso rapporti sessuali non protetti con chi ha contratto il virus. Nell’Africa Meridionale molte donne vivono in una condizione subordinata all’uomo, e spesso subiscono violenze e abusi sessuali. Inoltre il grado di prevenzione è molto basso, il che fa aumentare vertiginosamente il numero di individui infettati.
Da alcuni anni la comunità internazionale si è mossa per risolvere questo problema, da una parte facendo pressioni sulle multinazionali farmaceutiche affinché producano medicinali a basso costo da distribuire nei Paesi poveri, dall’altra lanciando una campagna di informazione che ha per obiettivo la diffusione presso le popolazioni più colpite di una fondamentale cultura della prevenzione.
I risultati sono cautamente incoraggianti: il numero delle persone che ricevono cure contro l’AIDS è aumentato di sette volte dal 2005 al 2011, e negli ultimi dieci anni i morti di AIDS sono diminuiti di un terzo. Questi progressi sono i principali responsabili del notevole aumento della speranza di vita che si è verificato nella regione in anni recenti. In Sudafrica, per esempio, questo dato è passato dai 52 anni del 2005 ai 63 del 2016.

Geoblog - volume 3
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