Egitto

AFRICA – AFRICA SETTENTRIONALE

EGITTO


LAVORO CON LE CARTE

Leggi il testo e individua sulla carta il monte più alto e il punto più basso dell’Egitto.

L’Egitto occupa l’angolo nord-orientale dell’Africa e comprende la Penisola del Sinai, che geograficamente fa parte dell’Asia. Bagnato a nord dal Mar Mediterraneo e a est dal Mar Rosso, il Paese confina a nord-est con Israele, a sud con il Sudan e a ovest con la Libia.

IL TERRITORIO E IL CLIMA

Tre grandi deserti e una penisola

Il territorio egiziano è in larga parte desertico. A ovest del Nilo si estende il Deserto Libico (o Deserto Occidentale), che occupa i due terzi del Paese. Nel Deserto Libico si trovano numerose depressioni, tra cui quella di Qattâra (18.000 km2), a 133 m sotto il livello del mare.
Il Deserto Arabico (o Deserto Orientale) è stretto fra il Nilo e il Mar Rosso, sul quale si affaccia con una catena montuosa di origine vulcanica le cui vette superano i 2000 m.
A sud-est, tra Egitto e Sudan, si estende il Deserto della Nubia, costituito da dune e pianure sabbiose.
La Penisola del Sinai è anch’essa arida e in gran parte desertica. Vi abitano poche decine di migliaia di persone, quasi tutte concentrate in rari centri distribuiti lungo le coste. Nel Sud della penisola si trovano i monti Sinai e Katherina (2637 m, il più alto del Paese).

L’importanza del Nilo

Il fiume Nilo attraversa l’Egitto per circa 1500 km da sud a nord. La Valle del Nilo è l’unica area fertile del Paese: qui vive gran parte della popolazione e si concentrano le principali attività economiche.
Nei pressi di Assuan il fiume forma il Lago Nasser, creato da due sbarramenti realizzati nel 1902 e nel 1968; le dighe consentono di utilizzare in modo razionale le acque destinate all’agricoltura, ma anche di produrre una rilevante quantità di energia idroelettrica.

Il delta, che va dal Cairo fino alla costa, si estende per circa 240 km da Alessandria a Porto Said.
Il Nilo, chiamato comunemente el-Bahr, “il fiume” per antonomasia, ha costituito per migliaia di anni la spina dorsale economica e politica dell’Egitto. Lungo le sue rive, fertilizzate dal limo che si depositava sul terreno dopo le inondazioni periodiche, intorno al 3000 a.C. è nata la civiltà egizia. La Valle del Nilo è anche un importante luogo di sosta degli uccelli lungo le rotte migratorie tra Africa ed Europa.

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Clima desertico e clima mediterraneo

Il clima dell’Egitto è prevalentemente desertico e soggetto a forti escursioni termiche, che possono oscillare tra i 45 °C del giorno e i 5 °C della notte (e fino a 0 °C durante la stagione più fredda). Le piogge sono estremamente scarse o addirittura assenti. Diversa è la situazione della costa mediterranea, più umida e temperata.

GEOSTORIA

Il mistero delle piramidi

Le piramidi più grandi e più note sono quelle di Cheope, Chefren e Micerino ad al-Giza, ma finora ne sono state scoperte circa 120 in tutto il Paese – costruite tra il 2700 e il 700 a.C. – e si pensa che ci siano altre piramidi ancora sconosciute, nascoste sotto le sabbie del deserto. Gli archeologi oggi sanno come e perché furono realizzate: erano le tombe dei faraoni, i quali erano convinti di poter vivere nell’aldilà solo se il loro corpo fosse stato preservato, tramite l’imbalsamazione, in un grande monumento. Alcune piramidi richiesero decine di anni per la loro realizzazione e migliaia di operai, che disponevano solo di strumenti basilari come corde, pali e attrezzi di bronzo.
Con il passare dei secoli si perse la memoria delle circostanze legate alla costruzione delle piramidi e fiorirono moltissime leggende. Nel Medioevo alcuni autori cristiani credettero che le piramidi fossero i granai fatti costruire dal personaggio biblico Giuseppe, diversi scrittori arabi sostennero invece che le piramidi erano state innalzate da profeti e maghi con l’aiuto di demoni o giganti. Oggi gli autori di “fantarcheologia” avanzano periodicamente teorie secondo cui le piramidi sarebbero state costruite, grazie a futuristiche tecnologie poi dimenticate, dagli abitanti del continente perduto di Atlantide o addirittura dagli extraterrestri.


Altre informazioni sulle piramidi al sito http://whc.unesco.org/en/list/86/gallery/

 NEL CORSO DEL TEMPO
2600-2500 a.C.

I faraoni della IV dinastia costruiscono le tre piramidi di al-Giza.

1341-1323 a.C.

Regno del faraone Tutankhamon (XVIII dinastia); la sua tomba sarà ritrovata intatta nel 1922.

332 a.C.

Alessandro Magno conquista l’Egitto.

31 a.C.

Suicidio di Cleopatra e inizio dell’occupazione romana dell’Egitto.

642 d.C.

Arrivo degli arabi e diffusione dell’Islam.

1517

L’Egitto diventa parte dell’Impero ottomano.

1882

Il Paese finisce sotto l’influenza coloniale del Regno Unito, che vi stabilisce un Protettorato nel 1914.

1922

L’Egitto riconquista l’indipendenza.

1981

Assassinio del Presidente Anwar Sadat.

2011

Dimissioni del Presidente Mubarak a seguito delle manifestazioni di piazza della “primavera araba” (Geo Oggi pagina 217).

2013

Il presidente Mohamed Morsi, eletto democraticamente, viene rovesciato da un colpo di Stato militare guidato dal generale Abdel Fattah al-Sisi, che assume la presidenza del Paese nel 2014.

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LA POPOLAZIONE

La popolazione egiziana si concentra nelle grandi città (Il Cairo, al-Giza, Alessandria, Porto Said, Suez) e nei piccoli centri della valle e del delta del Nilo, mentre le vaste aree desertiche sono quasi totalmente disabitate. La società egiziana è molto giovane; circa il 60% degli abitanti ha meno di 30 anni.

Ordinamento dello Stato: repubblica presidenziale

L’Egitto è una repubblica dal 1953, dopo essere stato dal 1922 una monarchia indipendente, ma ancora sotto il controllo del Regno Unito. La governa un Presidente che detiene il potere esecutivo e che viene eletto attraverso elezioni popolari: resta in carica sei anni, ma può anche essere rieletto. Il potere legislativo è affidato a due Camere del Parlamento.
Dal 1981, anno in cui venne assassinato il Presidente Anwar Sadat, protagonista della distensione politica dopo decenni di guerre e di crisi con lo Stato di Israele, è stato ininterrottamente eletto alla carica di Presidente Hosni Mubarak, fino al 2011: in seguito alle imponenti manifestazioni di piazza che rivendicavano maggiore pluralismo politico e la necessità di contrastare la corruzione, Mubarak è stato costretto a dare le dimissioni (Geo Oggi pagina 217).
Da allora il Paese versa in una difficile situazione politica: il nuovo Presidente Mohamed Morsi, eletto democraticamente nel 2012, è stato rimosso dal suo incarico e arrestato dall’esercito nel luglio del 2013. Lo ha sostituito il capo delle forze armate Abdel Fattah al-Sisi, che ha imposto nel Paese quello che molti considerano un regime autoritario.

Arabi, copti e fellahin

La popolazione egiziana è formata in maggioranza da arabi, che si insediarono nella regione a partire dal VII secolo.
Una consistente minoranza è rappresentata invece dai discendenti degli antichi Egizi: questi si distinguono in copti e in fellahin. La parola “copto” deriva dall’arabo qubt, adattamento del greco aigúptios, “egiziano”. I copti professano la religione cristiana (nella confessione ortodossa) e costituiscono una comunità folta, che raggruppa circa il 9% della popolazione. Vivono prevalentemente nelle città e a lungo sono stati discriminati e tenuti ai margini della società. La parola fellahin significa invece “contadini”: così infatti i conquistatori arabi, pastori e nomadi, indicavano gli Egizi, che erano appunto in gran parte contadini e sedentari.
Piccole minoranze nubiane e berbere vivono ai confini con il Sudan e con la Libia.
Nel complesso, la religione musulmana di rito sunnita è quella più diffusa, praticata dal 90% della popolazione.

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GEOOGGI

Il Canale di Suez

ll Canale di Suez taglia l’omonimo istmo che collega Africa e Asia, mettendo in comunicazione il Mar Mediterraneo con il Mar Rosso. Aperto alla navigazione nel 1869, dopo dieci anni di lavori, esso rappresenta una delle più grandi opere di ingegneria del XIX secolo. Il canale è lungo 161 km e vi transitano in media 50 navi al giorno; ha ridotto di migliaia di chilometri la rotta tra il Mar Mediterraneo e l’Oceano Indiano: prima della sua apertura, per raggiungere l’Oriente occorreva circumnavigare l’Africa. Fino a poco tempo fa molti tratti del canale erano troppo stretti per consentire il passaggio di due navi affiancate, perciò i mercantili dovevano attendere il proprio turno e transitare a “senso unico alternato”. Nell’agosto del 2015 il Governo egiziano ha però inaugurato il raddoppio del canale originario, che permette di ridurre i tempi di attesa da 10 a 3 ore. Per far passare le proprie navi, le compagnie di navigazione pagano ingenti pedaggi all’autorità che gestisce il canale, una società di proprietà dello Stato egiziano. Questi introiti, pari a oltre 8 miliardi di dollari all’anno (che si prevede diventeranno 13 nei prossimi anni grazie al raddoppio), costituiscono per l’Egitto la maggior fonte di valuta estera insieme al turismo.

L’ECONOMIA

L’economia egiziana è abbastanza variegata, ma le grandi fonti di ricchezza del Paese sono essenzialmente tre: l’estrazione di risorse energetiche, gli introiti del Canale di Suez e il turismo.

Tre raccolti lungo il Nilo

Il settore primario è all’ultimo posto per quanto riguarda la produzione di PIL e occupa circa il 29% della forza lavoro (molto più numerosi sono i lavoratori impiegati nei servizi, 47%, e un po’ meno quelli dell’industria, 24%).
Il Nilo alimenta un sistema di irrigazione che consente di realizzare tre raccolti all’anno: in inverno frumento, agrumi, fagioli, orzo; in estate riso, mais, canna da zucchero, cotone, pomodori; in autunno ancora riso e mais.
Nel deserto e nel Sinai si pratica l’allevamento di ovini e caprini; sul Nilo e nel Mar Mediterraneo, la pesca.

Risorse energetiche e turismo

Nel settore secondario prevalgono l’industria metallurgica (acciaio e alluminio), chimica (fertilizzanti) e tessile.
Le principali risorse minerarie sono costituite dagli idrocarburi (petrolio e gas), ma si estraggono anche ferro, fosfati naturali, gesso, sale, marmo.
Nel terziario è centrale il ruolo del turismo, soprattutto nei siti archeologici lungo la Valle del Nilo (dal Cairo ai resti dell’antica Tebe, presso l’attuale Luxor) e nei centri balneari sul Mar Rosso. A partire dal 2011 il settore è però entrato in crisi per il calo degli arrivi di stranieri dovuto all’instabilità politica del Paese.

Geoblog - volume 3
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