GEO OGGI - La Francia multietnica e il problema delle

GEO La Francia multietnica e il problema delle banlieues La banlieue di Vitry-sur-Seine, nei dintorni di Parigi. Basta fare una passeggiata per le strade della capitale francese, Parigi, per accorgersi di quanto la Francia sia una società multietnica, dove persone di lingue e culture differenti convivono fianco a fianco, spesso da generazioni. La Francia è stata fino alla metà del Novecento una grande potenza coloniale e attualmente è una delle nazioni più prospere d Europa. naturale perciò che sia considerata, oggi come ieri, una delle destinazioni favorite da tutti coloro che decidono di emigrare nel nostro continente per migliorare le proprie condizioni di vita. La maggior parte di coloro che arrivano in Francia, per ragioni culturali e linguistiche proviene dalle ex colonie francesi, soprattutto dai Paesi africani del Maghreb, come la Tunisia, l Algeria e il Marocco, o dai Paesi dell Africa subsahariana come il Senegal e la Costa d Avorio. Nella sola Parigi, il 20% della popolazione è costituito da immigrati, e il 40% dei ragazzi con meno di 18 anni ha almeno un genitore immigrato. Il 12% di tutti i minorenni che vivono nella capitale è di origine maghrebina, mentre il 9% proviene dall Africa subsahariana. Molti immigrati raggiungono la Francia per vie legali, ma altri entrano clandestinamente. Questi ultimi vengono chiamati sans papiers (letteralmente senza documenti ) e vivono in condizioni precarie, non essendo riconosciuti dallo Stato. Al problema dei sans papiers si affianca quello degli immigrati di seconda generazione, cioè i figli di immigrati che risiedono in Francia da molto tempo. Sono nati e cresciuti in Francia, e Parigi, manifestazione per i diritti degli immigrati. sono quindi cittadini francesi a tutti gli effetti, ma spesso vivono in condizioni di disagio economico e sociale, specialmente nelle grandi periferie urbane, le banlieues . Molti si sentono emarginati e dimenticati dallo Stato e alcuni finiscono per compiere piccoli reati come il vandalismo, il furto o lo spaccio di droga. Negli scorsi decenni la rabbia dei giovani abitanti delle banlieues è scoppiata in rivolte urbane, come quelle che hanno infiammato le periferie francesi nel 2005 e nel 2009, con saccheggi di negozi e centinaia di auto date alle fiamme dai casseurs, i vandali. Ma il maggior allarme sociale è provocato dal fatto che molti giovani immigrati di prima e seconda generazione rispondono allo stato di emarginazione in cui si trovano avvicinandosi al fondamentalismo islamico e talvolta perfino giungendo ad arruolarsi in gruppi terroristici. La maggior parte degli autori dei più gravi attentati terroristici compiuti in Francia negli ultimi anni, come quelli di Parigi nel novembre 2015 e di Nizza nel luglio 2016, erano, infatti, giovani di origine araba nati in Francia e nel vicino Belgio, o comunque cittadini francesi, e non terroristi giunti dall estero. FRANCIA 67

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