Bosnia-Erzegovina

EUROPA – REGIONE BALCANICO-MEDITERRANEA

BOSNIA-ERZEGOVINA

La capitale Sarajevo.

La Bosnia-Erzegovina confina a nord e a ovest con la Croazia, a est con la Serbia e a sud con la Croazia e il Montenegro; a sud-ovest i suoi confini comprendono un breve tratto di costa adriatica.
Il territorio bosniaco è occupato per gran parte da montagne e colline. L’intera fascia occidentale del Paese, al confine con la Croazia, è attraversata dalle Alpi Dinariche. Il resto del territorio è un ampio altopiano costellato da colline, a eccezione di una stretta fascia pianeggiante a nord, lungo la valle del fiume Sava, e di altre zone pianeggianti a sud-est, lungo il fiume Drina, presso il confine serbo.
Il clima dell’entroterra è continentale, mentre la fascia costiera gode di un clima mediterraneo.
La regione fu sottoposta alla dominazione turca, finché entrò a far parte dell’Impero Austro-Ungarico, nel 1908. L’annessione austriaca incontrò un’aspra opposizione: fu proprio un attentato avvenuto a Sarajevo il 28 giugno 1914, in cui fu ucciso l’arciduca austriaco Francesco Ferdinando, a dare il via alla Prima Guerra Mondiale. Dopo il conflitto e la dissoluzione dell’Impero Asburgico, la regione fu parte del Regno di Iugoslavia e, dal 1945, della Federazione Iugoslava.
Nel 1992 la Bosnia si proclamò indipendente, e ciò provocò la reazione del Governo centrale, che occupò la regione e diede inizio a un terribile conflitto, in cui scesero in campo l’una contro l’altra le diverse popolazioni della Bosnia-Erzegovina. La guerra si concluse nel 1995 anche grazie all’intervento delle Nazioni Unite.
Oggi la Bosnia è una repubblica federale, divisa in due Stati, autonomi dal punto di vista amministrativo e abitati da etnie diverse: uno è la Federazione di Bosnia ed Erzegovina, chiamata anche Federazione Croato-Musulmana, che occupa il 51% del territorio e raggruppa la popolazione bosniaca di fede musulmana e la minoranza croata; l’altro Stato, con il 49% del territorio, è la Repubblica Serba, dove vive la consistente minoranza serba.
La capitale Sarajevo (369.000 abitanti) ha sofferto i disastri della guerra civile e solo negli ultimi anni sta vivendo una rinascita economica e urbanistica.
Altra città importante è Banja Luka (199.000 abitanti), capitale della Repubblica Serba.
L’economia bosniaca deve ancora riprendersi completamente dalla crisi causata dalla guerra. Nel settore primario l’agricoltura è poco praticata e produce modeste quantità di cereali e frutta; è ben sfruttato il patrimonio forestale. L’industria è limitata ai settori metallurgico, siderurgico e meccanico. I servizi sono in ripresa, soprattutto il turismo, destinato a diventare una delle maggiori fonti di reddito.

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