EUROPA – REGIONE BRITANNICA

GEOSTORIA

Un Paese diviso

A partire dal XVII secolo l’Irlanda subì una serie di tentativi di colonizzazione da parte dell’Inghilterra. Gli occupanti britannici cercarono anche di imporre la propria cultura, favorendo la diffusione della religione protestante (mentre la maggioranza degli irlandesi è tuttora cattolica) e della lingua inglese, che riuscì a sostituire l’irlandese come lingua maggioritaria. Solo nel 1922, dopo una lunga lotta per l’indipendenza, 20 delle 26 contee in cui era divisa l’isola si staccarono dal Regno Unito e costituirono uno Stato indipendente, che sarebbe successivamente divenuto l’attuale Repubblica d’Irlanda, o Eire.
Le 6 contee rimanenti, che si trovavano nella parte nord-orientale dell’isola ed erano abitate in maggioranza da protestanti di origine inglese, rimasero sotto la sovranità britannica, formando l’Irlanda del Nord. Nella regione cominciarono così le tensioni tra la minoranza cattolica dei “nazionalisti”, che chiedevano la secessione dell’Irlanda del Nord dal Regno Unito e la sua annessione alla Repubblica d’Irlanda, e la maggioranza dei protestanti “unionisti”, favorevoli a mantenere l’unione con il Regno Unito. La situazione precipitò nel 1969, quando una serie di marce e manifestazioni organizzate dai movimenti nazionalisti furono duramente represse dalla polizia britannica e si trasformarono in un’insurrezione popolare. Il Governo centrale rispose facendo intervenire l’esercito e imponendo nell’Irlanda del Nord leggi straordinarie per riportare l’ordine.
Cominciò allora il lungo periodo conosciuto come The Troubles (“I disordini”), durante il quale alcune frange estremiste dello schieramento cattolico condussero una vera e propria guerriglia contro le istituzioni e l’esercito britannici, visti come forze di occupazione. Le azioni violente erano guidate dall’IRA (Esercito Repubblicano Irlandese), che ricorse anche ad azioni terroristiche. I “punti caldi” erano la capitale Belfast e la città di Londonderry. Qui avvenne uno dei più tragici avvenimenti del conflitto, la Bloody Sunday (“Domenica di Sangue”): il 30 gennaio 1972, nel corso di una manifestazione di cattolici nazionalisti, i soldati britannici spararono sulla folla, uccidendo 14 dimostranti. Il periodo dei Troubles finì ufficiosamente soltanto nel 1998, in seguito all’Accordo del Venerdì Santo, con cui il Governo britannico riconobbe all’Irlanda del Nord un’ampia autonomia amministrativa e sancì l’istituzione di un Parlamento nazionale nordirlandese. Nel 2005 l’IRA ha annunciato la fine definitiva della lotta armata, consegnando le armi ai rappresentanti di una commissione internazionale di controllo. La causa dei nazionalisti cattolici è ora portata avanti pacificamente da quello che per anni fu considerato il “braccio politico” dell’IRA, il partito nazionalista Sinn Féin.


Per saperne di più: www.treccani.it/enciclopedia/la-questione-irlandese-cronologia- essenziale_(Atlante-Geopolitico)/

Geoblog - volume 2
Geoblog - volume 2
L’Europa