Geoblog - volume 2

EUROPA – REGIONE BRITANNICA

L’ECONOMIA

Il Regno Unito è la quinta potenza economica mondiale, e la seconda d’Europa dopo la Germania. Il ruolo di pioniere dell’industrializzazione, svolto dal Regno Unito ormai oltre 150 anni fa, ha permesso al Paese di rimanere in testa alle classifiche di produttività fino a oggi. In anni recenti, però, si era fatta molto forte la concorrenza dell’economia cinese, indiana e brasiliana. La crisi economica mondiale iniziata nel 2008 ha colpito anche il Regno Unito, in particolare provocando un peggioramento dei conti pubblici e del bilancio dello Stato, e il Governo è stato costretto ad aumentare le tasse per garantire servizi essenziali come la sanità e l’istruzione, causando non poche proteste da parte della popolazione.

L’agricoltura e le materie prime

L’agricoltura è estremamente automatizzata e meccanizzata, e impiega la minor percentuale di popolazione (poco più dell’1%) rispetto a tutti gli altri Paesi europei. Solo le regioni meridionali dell’Inghilterra si prestano alle colture intensive e il Regno Unito non è autonomo sul piano alimentare ma è costretto a importare cibo dall’estero per sostentare la sua numerosa popolazione. Le colture intensive più diffuse sono cereali, patate, barbabietole e luppolo (ingrediente fondamentale per produrre la birra).
Nel Galles e in Scozia prevalgono invece le zone incolte destinate all’allevamento, soprattutto quello ovino, da cui si ricava la lana che alimenta l’industria tessile. La pesca è molto praticata nel Mare del Nord.
Il Regno Unito (soprattutto il Galles) è sempre stato ricco di giacimenti di carbone, che dall’inizio della Rivoluzione Industriale fino a pochi decenni fa ha rappresentato la principale risorsa energetica e a tutt’oggi assicura circa un quinto dell’energia necessaria. Ma i problemi derivati dall’utilizzo così massiccio del carbone, in particolare l’inquinamento, hanno portato a un progressivo abbandono di questa fonte energetica in favore di fonti rinnovabili e, soprattutto, di altri generi di combustibili cosiddetti fossili (petrolio e gas naturale), estratti dalle piattaforme situate soprattutto nel Mare del Nord.

L’industria

Nell’industria sono sviluppati in particolare i comparti siderurgico, meccanico, tessile e metallurgico; negli ultimi anni tuttavia stanno assumendo sempre più importanza settori più avanzati come quello chimico, aeronautico, farmaceutico ed elettronico.

I servizi

Nel terziario è impiegato l’80% della popolazione. Il Regno Unito è uno dei maggiori centri finanziari e bancari del mondo: multinazionali, banche e società finanziarie hanno la propria sede in uno dei quartieri centrali di Londra, la “City”, dove si trova anche una delle più influenti Borse valori. Queste attività sono esposte a qualche incognita negli scenari relativi alla Brexit (pagina 31), perché le esportazioni e le attività finanziarie rivolte al mercato comune europeo potrebbero risentire della minore integrazione, per esempio a causa di dazi doganali e delle incertezze relative al cambio tra le due monete.
Nell’economia britannica rivestono un ruolo di primo piano il commercio e il settore dei trasporti (Londra, con l’aeroporto di Heathrow, è uno dei principali snodi aeroportuali mondiali). Hanno inoltre acquisito sempre maggiore importanza il settore delle comunicazioni e il turismo.

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L’Europa