EUROPA – REGIONE BRITANNICA

GEOOGGI

L’eredità dell’Impero Britannico

Il Regno Unito è stato una grande potenza coloniale, con domìni sparsi in tutto il mondo. Dagli Stati Uniti all’Australia, dal Canada alla Nuova Zelanda, dal Sudafrica all’India, dal Pakistan al Bangladesh, fino agli Stati del Medio Oriente: tutti questi Paesi furono colonie sottoposte al controllo della Corona britannica. La storia dell’impero coloniale britannico aiuta a capire la presenza nella madrepatria di oggetti, usanze, comunità di persone e lingue provenienti da tutti i continenti. Una delle conseguenze più importanti è la presenza nel Regno Unito di folte comunità di immigrati provenienti dalle ex colonie. Secondo i dati dell’ultimo censimento ufficiale (2011), nel Paese vivono 1,5 milioni di persone di origine indiana, 1,2 di origine pakistana e 500.000 originari del Bangladesh. Oltre 200.000 provengono dal Sudafrica e più di 150.000 vengono dalla Giamaica. Questi numeri comprendono sia le persone nate all’estero e immigrate nel Regno Unito negli scorsi decenni, sia i loro figli e nipoti, cioè gli immigrati di seconda o terza generazione, che vi sono nati e sono quindi cittadini britannici a tutti gli effetti.
La presenza di milioni di persone provenienti da ogni parte del mondo ha arricchito la cultura britannica e ha cambiato per sempre alcuni aspetti della vita quotidiana inglese, ma gli immigrati devono affrontare diversi problemi. Molti di loro hanno per esempio redditi inferiori rispetto al resto della popolazione, e i giovani faticano a migliorare la propria condizione. La presenza straniera è inoltre assai poco omogenea dal punto di vista geografico, dal momento che le comunità di immigrati si concentrano nelle grandi periferie di Londra e delle altre metropoli britanniche, formando spesso interi quartieri “etnici” che accentuano l’isolamento e le difficoltà di integrazione.
In questi contesti sono attivi e cercano di fare proseliti anche gruppi che aderiscono al fondamentalismo islamico, fautori di una “guerra santa” (Jihad) contro l’Occidente. I fondamentalisti islamici britannici sono stati accusati di aver pianificato o favorito atti di terrorismo nel Regno Unito in anni recenti e sono responsabili del reclutamento di giovani musulmani nati o cresciuti nel Regno Unito che, dal 2013, si sono trasferiti in Siria e Iraq per combattere con l’ISIS (Stato Islamico dell’Iraq e della Siria). Tutto ciò non ha frenato le politiche a favore dell’integrazione promosse dalle autorità, né l’attività di associazioni e organizzazioni che lavorano per sconfiggere l’emarginazione e promuovere il dialogo e le opportunità di inserimento nella vita culturale, sociale ed economica per i cittadini di origine straniera.
Un evento molto significativo in questo senso, soprattutto per il suo valore simbolico, è stato l’elezione a sindaco di Londra di Sadiq Khan, nel maggio del 2016. Khan, un cittadino britannico nato a Londra da genitori immigrati dal Pakistan e di modeste condizioni economiche, è divenuto avvocato specializzato in diritti umani e poi membro del Parlamento nelle file del Partito Laburista. Dopo l’elezione, la sua figura è divenuta un riferimento e un esempio delle potenzialità dell’integrazione e dell’effettiva possibilità di emancipazione anche per quei ragazzi che partono da condizioni spesso considerate svantaggiate.

Geoblog - volume 2
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L’Europa