GLI STRUMENTI DELLA GEOGRAFIA

I SAPERI FONDAMENTALI

Che cosa studia la geografia?

La geografia è la scienza che descrive il nostro pianeta. Si divide in:

  • geografia fisica, che studia gli aspetti naturali, cioè i mari, le montagne, le pianure, i fiumi, i laghi, il clima, la fauna e la vegetazione che caratterizzano un territorio;
  • geografia umana, che studia la presenza dell’uomo sul territorio, analizzando le caratteristiche di popoli e popolazioni, i modi di abitare (città, paesi e così via), le attività economiche svolte dall’uomo per vivere (agricoltura, industria e così via).

Geografia fisica e geografia umana sono strettamente legate, perché tra l’uomo e l’ambiente esiste una relazione reciproca: le caratteristiche di un ambiente influenzano le attività umane e l’uomo, a sua volta, modifica l’ambiente in base alle proprie esigenze.
La geografia si serve anche dell’aiuto di altre scienze, come le geologia, la meteorologia, la storia, l’ecologia, la statistica.


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Come si legge un paesaggio?

In un paesaggio bisogna per prima cosa individuare gli elementi naturali e quelli artificiali introdotti dall’uomo. Si parla di:

  • paesaggio naturale se non vi è alcun segno della presenza dell’uomo;
  • paesaggio antropico se ci sono tracce evidenti dell’intervento umano.

Se consideriamo le relazioni che esistono tra elementi naturali e umani, non parliamo più semplicemente di paesaggio, ma di territorio.
Il paesaggio cambia nel tempo, soprattutto in seguito a due fattori:

  • cause naturali, come la pioggia, il vento e così via, che consumano la roccia nell’arco di migliaia di anni, o come un terremoto che provoca cambiamenti immediati;
  • cause antropiche, cioè l’azione dell’uomo.
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Come ci orientiamo?

Orientarsi significa sapere dove ci troviamo nello spazio che ci circonda e come muoverci in esso. A questo scopo l’uomo ha individuato dei punti di riferimento fissi, che valgono per tutti in ogni parte della Terra, e si basano sulla posizione del Sole in cielo: sono i quattro punti cardinali, cioè Nord, Est (dove sorge il Sole), Ovest (dove tramonta il Sole) e Sud. Abbiamo a disposizione anche degli strumenti per orientarci: la bussola, dotata di un ago che indica sempre il Nord, e il GPS, che sfrutta i segnali radio inviati dai satelliti in orbita intorno alla Terra.


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Come si individua la posizione di un luogo?

Per individuare la posizione di un luogo con precisione assoluta si ricorre al reticolato geografico, una sorta di scacchiera sovrapposta alla superficie terrestre e formata dall’incrocio di:

  • 180 paralleli, cerchi immaginari che tagliano orizzontalmente il globo;
  • 360 meridiani, semicerchi immaginari che dividono verticalmente il globo a spicchi.

Ogni punto sulla superficie terrestre rientra in una delle caselle formate dall’incrocio di paralleli e meridiani; per trovarlo sono sufficienti due valori (espressi in gradi), chiamati coordinate geografiche:

  • la latitudine, cioè la distanza dall’Equatore (considerato il parallelo “zero”), rispetto al quale ci sono 90 paralleli a nord e 90 paralleli a sud;
  • la longitudine, cioè la distanza dal meridiano “zero” di Greenwich, rispetto al quale abbiamo 180 meridiani a est e 180 meridiani a ovest.
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Come si legge una carta geografica?

La carta geografica è la rappresentazione (il disegno) più fedele possibile della Terra, o di una sua parte, su una superficie piana.

  • La carta è approssimata, cioè semplificata, perché il cartografo accentua certi elementi rispetto ad altri in base alla funzione della carta; è anche in parte deformata, perché trasferisce una superficie curva su una piana.
  • La carta è ridotta, perché per rappresentare un territorio il geografo deve rimpicciolirlo un certo numero di volte. La proporzione tra le misure nella realtà e quelle sulla carta è detta scala, e sulle carte può essere numerica (1: 100 significa che le misure reali sono state ridotte cento volte) o grafica (un segmento di 1 centimetro sulla carta corrisponde a 1 chilometro nella realtà).
  • La carta è simbolica perché alcuni elementi sono troppo piccoli per essere riportati sulla carta così come sono e quindi si ricorre a dei simboli, con una legenda che li spiega. Anche i colori che indicano le pianure (verde), i rilievi (marrone) e le acque (azzurro) sono simboli.

Per realizzare la carta di un territorio oggi i cartografi dispongono della fotografia aerea e di quella satellitare, che forniscono immagini dettagliate di porzioni di territorio molto vaste.
Le immagini satellitari sono inoltre alla base delle carte digitali, come quelle disponibili su Internet, grazie alle quali possiamo conoscere in ogni momento la nostra posizione precisa, calcolare distanze ecc.


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Quali tipi di carte esistono?

Esistono carte diverse a seconda della scala utilizzata:

  • piante, mappe, carte topografiche rappresentano aree urbane, aree rurali e in generale zone ristrette;
  • carte corografiche e geografiche rappresentano territori più ampi (dalle regioni fino a interi continenti).

Esistono tipi di carte diverse anche a seconda del contenuto:

  • carte fisiche: rappresentano gli aspetti fisici (monti, mari, fiumi, e così via) di un territorio;
  • carte politiche: rappresentano i confini (politici o amministrativi) e i centri abitati;
  • carte fisico-politiche: rappresentano contemporaneamente aspetti fisici, aspetti politici e centri abitati;
  • carte tematiche: mostrano com’è distribuito sul territorio un fenomeno (per esempio, le carte stradali evidenziano le strade e le autostrade, con le distanze chilometriche e i centri abitati).
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Che cosa studia la statistica?

I dati statistici sono dei valori che “misurano” determinati fenomeni, per esempio quanti sono gli abitanti di un luogo, e forniscono alla geografia informazioni importanti per analizzare un territorio nel suo insieme.
Questi dati vengono raccolti e ordinati in tabelle per poter essere letti e confrontati con facilità. Possono poi essere rappresentati visivamente con grafici di diverso tipo (grafico cartesiano, istogramma, ideogramma, areogramma e cartogramma). Le metacarte sono carte in cui le proporzioni dei territori rispecchiano non le proporzioni reali ma l’intensità del fenomeno rappresentato.


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Geoblog - volume 1
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L’Italia e l’Europa