GLI STRUMENTI DELLA GEOGRAFIA

GEOSTORIA

Tante rappresentazioni diverse

Le più antiche carte geografiche che conosciamo furono realizzate in Mesopotamia, nell’attuale Medio Oriente, più di 4000 anni fa. Erano incise su tavolette d’argilla e raffiguravano mura, strade cittadine e i confini fra gli appezzamenti di terra. Servivano quasi sicuramente per scopi pratici, come indicare i terreni posseduti da un proprietario e calcolare così le tasse che doveva pagare, proprio come le moderne mappe catastali.
I filosofi e gli scienziati dell’antica Grecia sapevano già che la Terra era sferica e furono i primi a introdurre il concetto di coordinate geografiche, sovrapponendo alla superficie terreste l’immaginaria “griglia” dei meridiani e dei paralleli. Il geografo greco Tolomeo (II secolo d.C.) realizzò una carta geografica del mondo “civilizzato” allora conosciuto che rimase un punto di riferimento per più di mille anni.
Nella sua carta Tolomeo aveva cercato di mantenere la “giusta” forma di terre e continenti e le distanze corrette tra le varie città. Non era invece questo l’interesse principale degli autori della Tabula Peutingeriana (I secolo d.C.), una specie di “atlante stradale” dell’antichità, che riportava il percorso delle strade che collegavano le città dell’Impero Romano. Le regioni rappresentate – l’Europa, l’Africa Settentrionale e il Medio Oriente – erano deformate e schiacciate rispetto alla realtà, ma questo non comprometteva lo scopo per cui la carta veniva usata: conoscere la strada per raggiungere una località, le distanze da percorrere e quali luoghi si attraversavano.
Intorno al XII secolo cominciarono a diffondersi in Europa i portolani, carte nautiche che dovevano aiutare i marinai nella navigazione. All’epoca le navi evitavano di navigare in mare aperto per timore di incontrare tempeste e di perdere la rotta. I portolani riportavano quindi fedelmente il profilo delle coste e indicavano i porti dove le navi potevano attraccare. Tuttavia, come tutte le carte geografiche realizzate dopo quella di Tolomeo, non erano basati su osservazioni scientifiche e metodi matematici che consentissero di riportare le giuste proporzioni e distanze. Inoltre, molti portolani e carte geografiche dell’epoca erano orientati con l’Est o il Sud in alto, e non il Nord come accade oggi.
Le prime carte geografiche disegnate con metodi scientifici nacquero nell’era delle grandi scoperte geografiche, tra XV e XVI secolo. Fu in questo periodo che studiosi come il fiammingo Gerardo Mercatore (1512-1594) usarono i dati e le osservazioni di esploratori come Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci, che in quegli anni stavano scoprendo nuove terre e continenti, per produrre i primi planisferi moderni.

Geoblog - volume 1
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L’Italia e l’Europa