L’origine del termine
Il termine “costituzione” (in latino constitutio, dal verbo constituere, “stabilire”, “decidere”) era usato in origine per denominare le leggi di particolare importanza, e successivamente quelle emanate dagli imperatori. In epoca moderna la parola ha subìto una radicale trasformazione semantica ed è passata a indicare invece la legge fondamentale, o l’insieme di leggi fondamentali, di un ordinamento giuridico. La Costituzione può scaturire sia da una volontà popolare, che esprime la sovranità del popolo (costituzione democratica), sia dalla concessione di un sovrano, come accadde per esempio nel 1848, a Torino, nel Regno di Sardegna a opera del re Carlo Alberto (si parla in questo caso di Costituzione “ottriata”, dal francese octroyé, “concesso”, o statuto).
Tra le prime Costituzioni ricordiamo quella inglese (la quale si configura come un insieme di statuti uniti anche a norme non scritte) e quella degli Stati Uniti (1787), ratificata dai 13 Stati confederati. Fecero seguito la Costituzione polacca (1791), le tre francesi (1793, 1795 e 1799), quella spagnola e quella siciliana (entrambe del 1812), tutte nate da movimenti popolari.