Unità 9 ROMA: L’ETÀ IMPERIALE >> Capitolo 23 – L’età aurea dell’impero

TESTIMONIANZE DELLA STORIA

L’ADOZIONE COME GARANZIA DI STABILITÀ

In questo brano lo storico Tacito ricostruisce il discorso rivolto dall’imperatore Galba (che inaugurò il cosiddetto “anno dei quattro imperatori”) al suo successore designato, Pisone, esaltando i vantaggi della successione per adozione. Nel 68 d.C., morto con Nerone l’ultimo esponente della dinastia Giulio-Claudia, Galba aveva per primo tentato di introdurre il criterio che si sarebbe affermato con successo solo a partire da Nerva.

«Se l’immenso corpo dell’impero potesse stare in piedi e mantenersi in equilibrio senza un reggitore, io sarei stato degno di ridar vita alla repubblica. Ma già da tempo si è giunti a così forte necessità che la mia vecchiaia non potrebbe offrire al popolo romano nulla di più che un buon successore e la tua giovinezza nulla di più di un buon principe. Sotto Tiberio, Gaio,1 Claudio e Nerone fummo quasi l’eredità di una sola famiglia; sostituirà la libertà il principio della scelta, che da noi comincia; ed estinta la casa dei Giuli e dei Claudi, l’adozione di volta in volta troverà il migliore.2 Essere generati e nascere da principi è dovuto al caso, e nient’altro si valuta; il criterio dell’adozione invece è sempre aperto e, al momento della scelta, guidato dal consenso. Ti sia davanti agli occhi Nerone che, gonfio della lunga serie dei Cesari, non fu di certo Vindice con un’inerme provincia o io con una sola legione a scrollare giù dal collo del popolo, ma la sua ferocia e la sua lussuria; e non c’è stato ancora l’esempio di un principe condannato. […] Utilissima e insieme semplicissima distinzione tra il bene e il male è pensare cosa non avresti voluto o cosa avresti voluto sotto un altro imperatore; e infatti qui non c’è, come i popoli governati da un re, una determinata famiglia di padroni mentre tutti gli altri sono servi, ma tu dovrai comandare sugli uomini che non possono tollerare né un’assoluta servitù né un’assoluta libertà». Così parlò Galba a Pisone, come doveva a uno che stava per fare principe; gli parlavano gli altri come se già lo fosse.


Publio Cornelio Tacito, Storie, I, 16, trad. di F. Nenci, Mondadori, Milano 2014

PER FISSARE I CONCETTI
  • Quali sono, secondo Galba, i vantaggi della designazione dell’erede tramite adozione?

Terre, mari, idee - volume 2
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Da Roma imperiale all’anno Mille