Terre, mari, idee - volume 2

Unità 9 ROMA: L’ETÀ IMPERIALE >> Capitolo 22 – Nascono le dinastie: da Tiberio a Domiziano

Gestione delle finanze e spese per il consenso

Gli sforzi per una gestione più oculata delle finanze statali, attuati combattendo la corruzione dei governatori delle province e controllando in modo più efficiente i funzionari imperiali, furono in parte vanificati dalle enormi spese che Domiziano sostenne per assicurarsi il consenso della popolazione: l’organizzazione di spettacoli pubblici e un’intensa attività edilizia soprattutto a Roma, portando a termine i lavori già intrapresi dal padre e dal fratello. Anche le spese per l’esercito, la cui fedeltà era indispensabile per rimanere al potere, si alzarono vertiginosamente, poiché aumentò di circa un terzo la paga dei soldati. Domiziano curò l’amministrazione delle province e avviò un’innovativa politica di integrazione di chi proveniva dalla Spagna, dalla Gallia Narbonese, dalla Grecia, portando a un terzo i membri del senato originari delle province, appoggiandosi ai cavalieri (provinciali) nell’amministrazione dello Stato e anche accogliendo a Roma i nuovi culti orientali. Incoraggiò il dinamismo economico delle province, anche a scapito dell’economia italica.
In politica estera, Domiziano diede impulso alle strategie adottate da tutti i Flavi: cercò di consolidare le frontiere, impose la pacificazione ai territori turbolenti, represse le rivolte e le sedizioni e sostenne l’espansione in Britannia (per la prima volta la flotta romana raggiunse e superò il Nord dell’isola).
I confini nord-orientali furono ampliati e consolidati approfittando delle campagne contro i Catti (un popolo germanico), grazie alla costruzione di torri di guardia e terrapieni che univano le attuali Coblenza e Stoccarda, assicurando così i collegamenti tra il Reno e il Danubio. Intervenne poi con determinazione sul Danubio orientale, dove nella Dacia (corrispondente alle attuali regioni romene della Valacchia e della Dobrugia) i Daci e i Sarmati avevano intrapreso azioni militari pericolose per i confini romani. In due successive campagne tentò di controllarne l’avanzata con alterne fortune.
Gli squilibri finanziari costrinsero però Domiziano a imporre un notevole aumento delle tasse. I senatori, già colpiti economicamente dalle confische e dal rigido controllo sui funzionari provinciali, sfruttarono l’impopolarità di questo provvedimento per organizzare una congiura (a cui partecipò anche Domizia, la moglie dell’imperatore) che culminò nel suo assassinio nel 96 d.C.

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Da Roma imperiale all’anno Mille