Unità 9 ROMA: L’ETÀ IMPERIALE >> Capitolo 21 – La costruzione e il consolidamento dell’impero

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L’Eneide: Roma, la guerra, il Fato

L’Eneide di Virgilio nacque all’indomani della vittoria di Azio e della riconquista della stabilità e dell’ordine nell’impero dopo le turbolenze del periodo precedente. Ottaviano chiese a Virgilio, il poeta vivente più importante e colto, un’opera che esaltasse la sua grandezza e la sua figura di pacificatore. Virgilio, nell’intento di costruire una nuova epica incentrata sul destino di Roma, si confrontò con i due grandi poemi omerici, l’Odissea e l’Iliade, ma anche con molta della cultura letteraria precedente, come Euripide, Ennio, Apollonio Rodio, con l’intento di superare la tradizione e suggerire interpretazioni storiche non scontate. Ne risultò un’opera complessa, non interamente risolta sul piano formale ma originale e piena di rimandi e di significati non sempre facili da cogliere.
La studiosa Rosa Calzecchi Onesti così descrive il rapporto dell’Eneide con le opere di Omero: «Un poema augusteo in netta contrapposizione con quelli omerici: sei libri per narrare il viaggio del pio Enea da Troia distrutta all’Italia, a fronteggiar l’Odissea, e sei libri per narrare la conquista del Lazio da parte del pio Enea, a fronteggiar l’Iliade». I dodici libri dunque, sin dall’impianto generale, si presentano come il superamento, quasi il rovesciamento, dell’Iliade e dell’Odissea: il tema del viaggio, per esempio, precede in Virgilio quello della guerra, e così come il viaggio di Enea non equivale a un ritorno in patria, ma a un cammino verso l’ignoto, allo stesso modo è differente la guerra da lui combattuta, volta non a distruggere una città bensì a fondarne una nuova.

La trama
I primi sei libri dell’Eneide narrano il travagliato viaggio dell’eroe troiano Enea, fuggito da Troia in fiamme. Naufragato a causa di una tempesta sollevata da Giunone, ostile al popolo troiano, egli approda presso Cartagine, dove incontra la regina Didone, fondatrice della città. Qui l’eroe troiano e i suoi compagni trovano una generosa ospitalità, che si corona con l’amore tra Enea e Didone. Su richiesta della regina, Enea racconta della sua fuga da Troia con il padre Anchise (che morirà appena giunto in Sicilia) e il figlioletto Ascanio, e della perdita della moglie Creùsa, figlia di Priamo e sorella di Ettore, in un lungo ricordo che occupa ben due libri. Tuttavia, Enea, destinato a un’importante missione, obbedisce al volere degli dèi e abbandona Cartagine, provocando l’ira di Didone che, prima di uccidersi, invoca una maledizione contro l’eroe e la sua discendenza e profetizza un odio eterno tra Cartagine e i discendenti dei Troiani (guerre puniche). Sbarcato alla foce del Tevere (libro VII), Enea intraprende la guerra di conquista del territorio, il luogo assegnato dal Fato per la costruzione di una nuova città, Roma.
La guerra, segnata da episodi di eroismo nei quali muoiono i giovani troiani Eurialo e Niso, il giovane Pallante figlio di Evandro, fraterno compagno di Enea, e la vergine guerriera Camilla, si conclude con la sconfitta, in duello, del nemico Turno da parte di Enea.

Le due letture dell’opera
Virgilio non fece in tempo a terminare l’opera poiché morì nel 19 a.C.; essa fu dunque pubblicata e diffusa postuma da Ottaviano, il quale ne favorì un’interpretazione ufficiale che in parte contrasta con la sostanza profonda del poema. Fin da subito infatti l’Eneide fu considerata, dal circolo di Augusto, come un’opera esclusivamente di propaganda, volta a esaltare la grandezza di Roma e del princeps. Tralasciando gli aspetti propagandistici tesi alla celebrazione della gens Iulia, il tema principale che accompagna il lettore dell’Eneide è l’ineluttabilità del Fato. Enea, definito pius (“rispettoso degli dèi”), è l’eroe che obbedisce al volere divino e asseconda il Fato cui anche gli dèi sono vincolati.
L’Eneide celebra l’auctoritas: nel mondo esiste un ordine gerarchico che va rispettato, l’uomo pio riconosce quest’ordine e non soccombe, al contrario di tutti coloro che cercano di opporvisi e di contrastarlo, come Didone e Turno.

Terre, mari, idee - volume 2
Terre, mari, idee - volume 2
Da Roma imperiale all’anno Mille