La penisola italica diventa una provincia imperiale
L’arrivo dei Bizantini in Italia non significò comunque la ricostituzione dell’impero romano. La penisola divenne un esarcato (dal greco éxarchos, “comandante”, “governatore”), cioè una provincia imperiale, con capitale Ravenna. Anche gli abitanti di origine romana e di religione cattolica furono sottomessi come sudditi, passando dal dominio ostrogoto a quello di Bisanzio senza che la loro situazione vedesse un reale miglioramento. Al contrario, mentre il potere bizantino si rivelava autoritario come il precedente, vi era l’aggravante della crisi economica e sociale che, causata dalla guerra, aveva peggiorato le condizioni di vita della popolazione. La distruzione dei raccolti e i saccheggi compiuti dagli eserciti provocarono infatti una profonda crisi nelle campagne: le carestie portarono a una forte diminuzione della popolazione e aggravarono ulteriormente la situazione delle città, prive di rifornimenti alimentari. A tutto ciò, infine, si aggiunsero i nuovi tributi imposti dall’impero d’Oriente per recuperare le spese sostenute nella lunga guerra.