Unità 10 IL TARDOANTICO E L’ALTO MEDIOEVO >> Capitolo 28 – L’impero romano d’Oriente

TESTIMONIANZE DELLA STORIA

PROCOPIO DI CESAREA CELEBRA E CONDANNA GIUSTINIANO

Presentiamo due brani di Procopio di Cesarea. Nel primo egli si mostra entusiasta della determinazione e capacità di governo di Giustiniano. Nel secondo critica aspramente l’imperatore, in un’opera posteriore e probabilmente destinata a restare segreta: Anecdota (“Scritti inediti”, nel senso di non destinati alla pubblicazione). In questo testo, forse motivato da risentimenti personali di Procopio per essere stato emarginato dalla corte, emerge il valore della conoscenza diretta degli eventi da parte dello storico – pur non obiettivo – che permettono uno sguardo “interno” alle vicende narrate.
Alcuni storici motivano il radicale cambio di giudizio ipotizzando che la prima opera sia stata commissionata da Giustiniano, tuttavia forse è Procopio stesso ad aver maturato una diversa opinione.

L’imperatore saggio
In questi nostri tempi regna l’imperatore Giustiniano, che, presa la direzione di uno Stato che era tormentato dal disordine, non solo lo rese più grande per estensione, ma anche molto più splendido, scacciandone quei barbari che lo tormentavano dai tempi antichi. […] Molti paesi, infatti, che all’epoca non appartenevano all’impero romano, li ha uniti ad esso e ha creato innumerevoli città che prima non esistevano. Avendo trovato che l’insegnamento religioso prima di lui si era spesso trovato invischiato in errori ed era stato costretto a vagare in svariate direzioni, annientò tutte le vie che conducono all’errore e riuscì a tenerlo saldo nella certezza della fede in un unico fondamento. Egli preservò inoltre le leggi che, per essersi inutilmente moltiplicate, erano oscure, e, per essere cadute in reciproca contraddizione, erano confuse. Purificandole dunque dalla massa di sottili pedanterie e rafforzandole con certezza dalle loro incoerenze, le salvò. Contro chi attentava alla sua persona rinunciò volontariamente all’atto di accusa, colmando invece di ogni benessere i bisognosi, usando violenza al loro destino di oppressione, tutti provvedimenti con i quali riuscì a coniugare esigenza di Stato e comune felicità. Ed infine, ha rinforzato con moltissime truppe l’impero romano, minacciato da ogni parte dai barbari, ed ha fortificato tutte le sue regioni di confine allestendo impianti difensivi.


Procopio di Cesarea, De aedificiis, 1, 6, trad. di C. Cupane Kislinger, in U. Albini, E.V. Maltese (a cura di), Bisanzio nella sua letteratura, Garzanti, Milano 2004

L’imperatore senza freni
Appena salito al trono, Giustiniano riuscì immediatamente a sconvolgere tutto.1 Quello che prima era illegale, lo introdusse nella macchina dello Stato, abolì tutte le leggi e le consuetudini […]. Soppresse le magistrature esistenti e ne creò altre per il governo dello Stato; identica rivoluzione operò nel diritto e nei ruoli militari, guidato non da criteri di giustizia o utilità, ma per il gusto di trasformare e di apporre a tutto il proprio nome. […]
I Romani2 erano in pace con tutto il mondo, ma lui si annoiava e aveva voglia di sangue,3 sicché aizzava i barbari gli uni contro gli altri. […] I barbari presero così l’abitudine di saccheggiare l’impero e di venir pagati, nonostante tutto, dall’imperatore. […]
In tutto l’impero romano ci sono numerose dottrine cristiane condannate. […] A tutti i loro adepti ordinò di abiurare l’antica fede, ventilando, tra le altre minacce, anche l’impossibilità per i renitenti di testare4 a favore di figli e parenti. Le chiese di questi cosiddetti eretici, specialmente quelle dei seguaci di Ario, erano ricche in maniera inaudita. […] Giustiniano in un primo momento confiscò solo le proprietà di queste chiese, poi, di colpo, ne incamerò tutti i beni. Il risultato fu che tante persone si videro precluse le fonti di sostentamento.


Procopio di Cesarea, Carte segrete, XI, trad. di L.R. Cresci Sacchini, Garzanti, Milano 1977

PER FISSARE I CONCETTI
  • Confronta i due brani e analizza le differenze di giudizio verso la riforma giuridica e il cesaropapismo di Giustiniano.

Terre, mari, idee - volume 2
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Da Roma imperiale all’anno Mille