Lo sviluppo urbano: una rete di città per stabilizzare il potere
Le vie di comunicazione permisero una circolazione di merci e denari (e con essi, di persone, culture, idee e conoscenze) sempre più agevole e veloce: ciò favorì lo sviluppo dei commerci che, a loro volta, costituirono un importante stimolo per i consumi e per l’incremento della produzione agricola e artigianale, in un processo che coinvolse tutte le province romane.
Roma, soprattutto durante il periodo del ▶ principato di Augusto, puntò sulle città come centri amministrativi, militari, commerciali e ne garantì di conseguenza la crescita. La capitale in età augustea contava oltre un milione di abitanti, mentre Alessandria d’Egitto e Antiochia – rispettivamente seconda e terza città dell’impero – raggiunsero una popolazione di quasi 300 000 abitanti. Una decina di città, poi, tra cui Marsiglia, Tarragona, Cartagine, Smirne ed Efeso, superavano i 100 000 abitanti, mentre la stragrande maggioranza si attestava intorno ai 10 000.
La rete urbana che faceva perno su Roma era formata sia da centri di lunga tradizione sia da colonie di recente fondazione, spesso popolate con legionari congedati dall’esercito, oppure da avamposti militari fortificati, come Augusta Taurinorum (Torino), Bonna (Bonn), Vindobona (Vienna).
Questa urbanizzazione diffusa rispondeva a esigenze ben precise: grazie al coinvolgimento delle élite locali e alla concentrazione delle truppe, le città più forti consentivano un controllo migliore del territorio. In più, esse favorivano il commercio, poiché da una parte rappresentavano il vero fulcro degli scambi, dove confluivano i prodotti agricoli, artigianali, commerciali, e dall’altra assumevano, il ruolo di centri di produzione artigianale e di centri culturali. Le realtà urbane, accomunate dagli stessi interessi sociali, economici, culturali, intensificarono così i rapporti politici e diplomatici, instaurando o rafforzando alleanze: si diffondevano insomma i costumi e i valori dell’ ▶ urbanitas romana.
Anche le opere pubbliche edificate nelle province testimoniavano lo sviluppo della società romana del I secolo d.C.: strade, acquedotti, ponti e mura difensive trasformarono il paesaggio dei territori conquistati, mentre nelle città sorsero imponenti edifici pubblici, come i fori, gli impianti termali, gli anfiteatri e i circhi per gli spettacoli.