Unità 3 ACQUE E TERRA: EGITTO E PALESTINA >> Capitolo 5 – L’Egitto: tre millenni di civiltà

passato&presente

La diga di Assuan: un progetto per regolare il “grande fiume”

Le irregolarità del Nilo nell’alternanza di piene e di secche sono sempre state sorvegliate con attenzione e timore perché potevano causare gravi carestie. Nel tratto del fiume da Assuan alla sorgente il Nilo è caratterizzato da cinque cateratte (alcune delle quali oggi scomparse). Sono ampi tratti nei quali il livello dell’acqua si abbassa e assume un andamento più rapido e mosso. In questi tratti il fiume non è navigabile, ma (con prudenza) si può guadare, e il deposito del limo è più scarso.
Già dall’antichità furono progettate opere di contenimento degli argini e di sfruttamento efficace delle aree fluviali.

Un progetto con una lunga storia

Risale probabilmente al 2900 a.C. la prima diga costruita nei pressi dell’attuale città del Cairo, ma dal XIX secolo il fiume è stato oggetto di grandi lavori finalizzati a regolarne il corso, a immagazzinarne le acque, a sfruttare più intensamente le sue risorse.
Nei pressi di Assuan, a partire dal 1898, gli inglesi avevano iniziato la costruzione di una diga, terminata nel 1902 ma alzata due volte per contenere le piene straordinarie. Negli anni Cinquanta, per produrre energia elettrica e per meglio controllare la distribuzione delle acque, divenne urgente pensare a un ulteriore intervento: così l’allora capo di governo Gamal Abd el-Nasser (1918-1970) avviò le procedure per la costruzione di un’altra diga, destinata a formare un lago artificiale che avrebbe preso il suo nome (lago Nasser). Dato l’alto costo dell’opera, i lavori di costruzione, iniziati nel 1960, durarono molto più a lungo del previsto.

Il forte impatto ambientale del progetto

La diga di Assuan, lunga 3830 metri, larga 980 e alta 105, è una delle più grandi dighe del mondo. I benefici derivanti da questa enorme opera sono stati notevoli: produzione di energia elettrica, contenimento delle inondazioni anomale e controllo delle carestie, sviluppo dell’attività turistica, della pesca e dell’agricoltura. La stessa evaporazione delle acque del lago ha portato piogge anche in zone prima desertiche e inospitali.
Tuttavia, si sono verificati anche molti problemi. Per costruire la diga, numerosi villaggi sono stati interamente spostati altrove e la presenza di limo, a valle della diga, è divenuta irregolare perché una gran quantità è trattenuta nell’invaso e questo provoca anche la penetrazione delle acque del Mediterraneo nel fiume, con un conseguente aumento di salinità che mette in crisi agricoltura e pesca e causa la scomparsa di specie animali. Salinità, maggior evaporazione delle acque, ridotta produttività hanno costretto gli agricoltori a un più intensivo uso di fertilizzanti e pesticidi che hanno aumentato a loro volta il livello di inquinamento del fiume.

Il salvataggio di Abu Simbel

Un secondo problema ha coinvolto i due templi di Abu Simbel, uno dei siti archeologici più importanti dell’Egitto, che si trovavano a soli 270 km dalla diga ed erano destinati a essere sommersi dalle acque. Nel 1968, l’Unesco lanciò un ambizioso progetto di salvataggio di questo sito, che consisteva nel ricostruire i templi in una posizione più elevata. Al termine di questo intervento felicemente riuscito, il governo egiziano, in segno di ringraziamento, ha donato ad alcuni Paesi parti di quelle costruzioni: l’Italia ha ricevuto il tempio di Ellesija, il più antico, dedicato al dio Horus e conservato oggi al Museo Egizio di Torino.

Terre, mari, idee - volume 1
Terre, mari, idee - volume 1
Dalla preistoria alla crisi di Roma repubblicana